La bimba è stata sottoposta a profilassi ed è sotto controllo da parte dell’Usl. L’avviso dei medici: «Malattia pericolosa, anche mortale, qui scomparsa da tempo. Casi in aumento, all’estero attenzione a non toccare gli animali»
Durante un’escursione in un parco faunistico del Sudafrica con la famiglia, una bambina padovana è stato morso da una foca e adesso è sotto stretto controllo da parte dell’Usl Euganea per evitare il rischio di contrarre la rabbia. Dopo le prime medicazioni in loco, al rientro in Italia la bimba è stato sottoposto a profilassi antirabbica dall’Ufficio di Igiene e Sanità pubblica e al momento è asintomatico.
Un caso raro:
«Si tratta di un caso molto raro — spiega il dottor Luca Sbrogiò, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Usl Euganea — ma poiché nello stesso periodo in cui è avvenuto l’incidente, tre settimane fa, sulla costa sudafricana erano state trovate alcune foche morte risultate poi positive ai test per il virus della rabbia, le autorità sanitarie locali hanno allertato il nostro ministero della Salute, a sua volta pronto ad avvertire la Regione e a cascata la nostra Usl. Abbiamo preso in carico il paziente per la profilassi del caso, perché c’è la possibilità di vaccinarsi contro la rabbia anche dopo l’esposizione, con quattro dosi. Insieme alla prima si somministrano immunoglobuline». La profilassi d’urgenza post-esposizione effettuata in collaborazione con il Pronto soccorso dell’ospedale di Cittadella, zona di residenza della famiglia del paziente, prevede dunque la somministrazione del vaccino antirabbico e di immunoglobuline solo per il soggetto morso, non per i contatti stretti. Il trattamento è stato programmato a più riprese nell’arco di 21 giorni.
Il caso è seguito dalla dottoressa Milena Bano, referente della Medicina del Turismo dell’Usl Euganea, interno all’Unità di Malattie infettive e vaccinazioni, la cui responsabile, Lorena Gottardello avverte: «La rabbia è una malattia molto pericolosa, mortale, che qui non vediamo più da molto tempo. Gli ultimi casi risalgono a una decina d’anni fa. Quando ci si trova in giro per il mondo, vicino ad animali, le mani vanno tenute in tasca, consiglio rivolto soprattutto ai bambini. Non si toccano, non si accarezzano gli animali selvatici, né cani, né scimmie, né volpi, né foche. Cautela e prudenza, per non dover poi agire, bene che vada, di prevenzione».
«Sentiti anche i servizi veterinari, raccomandiamo di non avvicinarsi ad animali sconosciuti, di affidarsi alle guide locali e, in caso di morsicatura, di riferirsi velocemente alle autorità sanitarie del posto e successivamente all’Igiene pubblica dell’Usl di residenza, per avviare o proseguire la profilassi — completa Sbrogiò —. Nell’ultimo mese altri due residenti in provincia di Padova sono stati sottoposti a vaccinazione antirabbica dopo essere stati morsi da due cani randagi a Bali e in Bolivia, zone endemiche».