Sposata, italiana, cinquantunenne: è questo in sintesi l’identikit della terza donna che ha confessato di aver avuto una relazione a dir poco torbida con don Andrea Contin, 48 anni, l’ex parroco di San Lazzaro indagato per violenza privata e favoreggiamento della prostituzione dopo la denuncia di un’amante pentita e il ritrovamento di numerosi giochi erotici in canonica come collari, guinzagli e falli disposti in ordine dal più piccolo al più grande. Nella «stanza dei giochi» all’ombra della chiesa c’erano anche un paio di stivali bianchi con tacco vertiginoso e una decina di supporti tra chiavette Usb e dvd con i nomi dei Papi sulla copertina, che in realtà contengono i filmati degli incontri hard. La seconda testimonianza in meno di una settimana (la denuncia è di 20 giorni fa) conferma in sostanza il quadro emerso dai primi accertamenti, con don Andrea che seduceva le parrocchiane per poi coinvolgerle in rapporti sempre più spinti (orge comprese) e offrirle ad altri uomini in cambio di denaro. Qualche differenza però c’è: mentre le altre due storie andavano avanti da anni ed erano nate a margine di altrettante separazioni matrimoniali, in questo caso l’amante è sposata e la relazione è molto più recente.
E così, dopo il primo sopralluogo della scorsa settimana, i carabinieri potrebbero bussare di nuovo alla sede della Diocesi in via Vescovado per acquisire altri elementi. Gli inquirenti inoltre hanno già individuato i clienti di don Andrea, cioè gli uomini (non meno di cinque) che avrebbero pagato il sacerdote per fare sesso estremo con le sue compagne e che presto verranno ascoltati per chiarire anche questo aspetto della vicenda. In tal senso, dalle prime (parziali) indagini patrimoniali emerge che don Andrea conduceva un tenore di vita molto elevato, di sicuro incompatibile con il reddito normalmente garantito a un ministro di Dio. E questo sospetto trova conferma nei primi riscontri degli inquirenti, secondo cui don Andrea viaggiava spesso e volentieri con le sue amanti per concedersi un po’ di relax in località turistiche di prima fascia sia in Italia che all’estero: oltre al weekend da duemila euro in albergo a Roma, infatti, l’ex parroco di San Lazzaro avrebbe soggiornato con le sue compagne anche in Croazia, in Francia e in Austria, lontano da occhi indiscreti. Dopo l’esplosione dello scandalo, don Andrea (difeso dall’avvocato Michele Godina) si sarebbe rifugiato proprio all’estero in una comunità protetta. E questa volta non è stato certamente un viaggio di piacere.
Tratto dal corrieredellasera.it