Palermo, 9 gen. (askanews) – Al via nell’aula bunker del carcere Ucciardone di Palermo l’udienza preliminare, presieduta al gup Lorenzo Iannelli, nei confronti dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, accusato di sequestro persona e rifiuto di atti d’ufficio nell’ambito della vicenda della ong spagnola Open Arms. I fatti risalgono all’agosto 2019, quando l’imbarcazione rimase bloccata in mare per 19 giorni. Dopo il sequestro del natante da parte della procura di Agrigento, venne ordinato lo sbarco di un centinaio di migranti che si trovavano in "condizioni estreme".
La Open Arms si costituirà parte civile insieme a 5 dei migranti trattenuti per 20 giorni sulla nave, Legambiente, l’associazione Accoglie Rete difesa dall’avvocato Corrado Giuliano, l’Ong Save Human e l’Arci. Le associazioni lo hanno chiamato "il processo all’odio". Alessandro Luparello e Fausta Ferruzza di Forum antirazzista che ha organizzato un presidio davanti all’Aula.
"Il processo all’odio perché, abbiamo visto anche negli Usa, a forza di seminare l’odio poi si raccoglie tempesta; ci aspettiamo che venga fatta luce ed emerga la verità su quello che è successo e sul significato di quello che è successo"
"Salvini e tutta la sua squadra hanno messo sotto sequestro persone che chiedevano aiuto all’europa. Noi riteniamo che l’Europa debba rispettare i principi su cui è nata: accoglienza, solidarietà, rispetto dei diritti umani"
Si tratta del secondo processo per sequestro di persona che vede sul banco degli accusati Matteo Salvini dopo quello in corso a Catania, ancora in fase preliminare, legato al caso della nave Gregoretti e dei 131 migranti bloccati al largo di Augusta, che furono poi fatti scendere il 31 luglio 2019.