"Ci sono dei ricorsi in atto, poi si deciderà nelle sedi competenti". Così il ministro dell’Interno Piantedosi risponde ai rilievi sul rispetto delle norme internazionali, arrivati dalle agenzie Onu e dalla Commissione europea, a seguito dello sbarco "selettivo" dei migranti a bordo delle navi Ong Humanity 1 e Geo Barents, dalle quali il governo ha permesso di scendere a terra solo ai minori e ai soggetti considerati fragili. Il resto dei migranti rimangono ancora in mare? "Non sono in mare, sono al sicuro", ribatte Piantedosi. Il ministro dice di non avere motivi di soddisfazione per la decisione della Francia di accogliere l’imbarcazione di un’altra organizzazione non governativa, la Ocean Viking, "Non è il problema di chi li prende, per noi è affermare un principio". Infine, a chi gli chiede se riuserebbe l’espressione "carico residuale", con cui ha definito i migranti a cui per ora è stato negato lo sbarco, Piantedosi ribatte: "Se vi fermate all’esegesi delle espressioni burocratiche fate pure, ma sul rispetto dei diritti umani non accettiamo lezioni da nessuno"
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