Il processo sulla morte di Giulio Regeni ha subito una brusca battuta d’arresto ancora prima di iniziare. I giudici dopo una lunga camera di consiglio hanno stabilito di non poter procedere con il dibattimento, poiché mancherebbe la prova che gli imputati sappiano dell’esistenza di un processo a loro carico. Il fascicolo dovrà tornare quindi sulla scrivania del gup e ci sarà un’altra udienza preliminare. "Prendiamo atto con amarezza della decisione della Corte che premia la prepotenza egiziana. E’ una battuta di arresto, ma non ci arrendiamo. Pretendiamo dalla nostra giustizia che chi ha torturato e ucciso Giulio non resti impunito. Chiedo a tutti voi di rendere noti i nomi dei 4 imputati e ribaditelo, cosi’ che non possano dire che non sapevano". Queste le parole dell’avvocato Alessandra Ballerini, legale della famiglia Regeni, lasciando l’aula bunker di Rebibbia al termine dell’udienza. Presenti accanto alla Ballerini anche Paola Deffendi e Claudio Regeni, genitori di Giulio e Irene, la sorella.
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