Il 12 settembre del 1993 Elisa Claps veniva uccisa da Danilo Restivo. Il cadavere, rimasto nascosto per 17 lunghi anni nell’oscurità del sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza dove Elisa si era recata il giorno della scomparsa, è stato ritrovato il 17 marzo 2010. Da allora quella chiesa è rimasta chiusa per "lavori di ristrutturazione", fino allo scorso 24 agosto, quando l’arcidiocesi ha deciso di riaprirla al culto tra le polemiche e lo scontento della famiglia Claps, in particolare di Gildo, fratello di Elisa: "Davvero folle farlo in questo momento, come dobbiamo prenderla? Come una provocazione? Come un affronto? La mia famiglia si è sempre detta disponibile ad assicurare la propria neutralità rispetto alla riapertura della chiesa, a patto che la Chiesa si asumesse, mediante un’unica dichiarazione, le proprie responsabilità sia per i ritardi del ritrovamento e sia per quello che è accaduto all’alba e nelle settimane successive. Negare questo passaggio vuol dire inficiare la battaglia per la verità che la nostra famiglia ha portato avanti per 30 anni. Che sia la città a dimostrare che non si accontenta di una verità parziale, il primo modo per dimostrarlo è non entrare in quella chiesa."
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