Pompei, 6 nov. (askanews) – Dagli scavi della villa di Civita Giuliana, a Pompei, emerge un nuovo ambiente in eccezionale stato di conservazione: la stanza degli schiavi. Lo scavo offre uno sguardo straordinario su una parte del mondo antico che normalmente rimane all’oscuro, dal quale affiora uno spaccato rarissimo della realtà quotidiana degli schiavi.
È uno spaccato eccezionale della vita e del lavoro quotidiani di una parte della popolazione antica poco nota attraverso le fonti ufficiali che sono quasi sempre dal punto di vista delle élite e invece vediamo la vita di persone, schiavi o servi con uno status sociale molto basso" racconta il Direttore Generale del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel.
L’ambiente è stato ricostruito grazie all’affinamento della tecnica dei calchi inventata da Giuseppe Fiorelli nell’Ottocento. "I materiali deperibili così come quelli dei letti hanno lasciato un vuoto nella cinerite che è stato riempito con del gesso con il metodo dei calchi e quindi abbiamo davanti a noi l’immagine, l’impronta di questo oggetto dove si vedono le corde e gli elementi in cuoio e anche un po’ di ferro" aggiunge Zuchtriegel.
Sono stati portati alla luce 2 letti da adulti e uno da bambino e altri oggetti in materiali deperibili, quindi gli archeologi suppongono si tratti della casa di una famiglia di servi che si occupavano del lavoro quotidiano in una villa romana.
Il rinvenimento è avvenuto non lontano dal portico della villa dove, nel gennaio 2021, fu scoperto un carro cerimoniale attualmente in restauro.
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