Roma, 3 mar. (askanews) – "Noi", in onda su Rai 1 dal 6 marzo, è la versione italiana di una serie di grandissimo successo, "This is us". Per riscrivere ed adattare questa storia, che intreccia legami familiari e vicende storiche nel corso di 30 anni, è stato chiamato uno dei nostri migliori sceneggiatori itaiani, Sandro Petraglia, mentre alla regia c’è Luca Ribuoli. Lino Guanciale e Aurora Ruffino interpretano la coppia che dagli ’80 affronta la sfida di crescere tre figli, di cui un neonato nero adottato. Con un gioco perfettamente calibrato tra passato e presente, vediamo parallelamente i tre figli ormai adulti, in cerca di una propria identità.
Ruffino e Guanciale a proposito del confronto con l’originale, raccontano: "Ho passato settimane di intensa paura e insicurezza in cui mi chiedevo: ma ce la farò? Sai, per me era la mia serie preferita, è la mia serie preferita, quindi.. E poi è un personaggio così bello, uno dei ruoli più belli della serie, e poi questa paura è passata quando ho smesso di pensare alla serie americana e mi sono dedicata al lavoro sulla nostra versione".
"In effetti questa modalità di racconto che mischia i livelli temporali, che rende potenzialmente infinito il racconto su qualunque personaggio, ha conquistato anche me. Di geniale, al di là della forza degli attori, che sono estremamente giusti per i personaggi, ha questo This is us: rinnovare dall’interno il genere del family drama con questa idea di scrittura favolosa, che noi conserviamo, al netto poi di tutte le differenze che poi nella sceneggiatura e poi nell’interpretazione nostra abbiamo cercato di costruire".
Noi è, allo stesso tempo, il racconto di una famiglia e di un Paese. I legami, le difficoltà, l’amore, i sogni, i segreti sono una costante nella serie, ovviamente lo sfondo storico è molto diverso.
"Ci sono argomenti come le migrazioni interne, lo sradicamento, la condizione dei lavoratori, che si adombrano nella nostra serie, e che fanno parte della storia dei nostri personaggi, che nell’originale americano non ci sono perché lì c’è un altro retroterra. Ecco, non voglio dire troppo, però si è cercato di fare un bel lavoro".
I tre figli, Claudio, Caterina e Daniele, sono interpretati da Dario Aita, Claudia Marsicano e Livio Kone. A proposito del legame con il proprio personaggio, gli attori dicono: "Devo dire che nel percorso di Claudio, quello che mi ha colpito maggiormente è come questa ansia, queste domande esistenziali che continua a porsi, trovino una risposta nell’amore".
"Per me quello che mi ha risuonato di più di Cate è il suo rapporto con la fiducia e con il fidarsi dell’altro e il chiedere aiuto. Se il cuore si rompe, si riaggiusta, è fatto apposta per rompersi, quindi per quanto possa fare male, da Cate ho imparato questo: di non aver paura di fidarmi e di amare".
"La conoscenza con suo padre mi ha molto colpito, anche perché ha una storia parallela alla mia, e in qualche modo la sua storia ha spinto anche me alla ricerca di mio padre, nella vita vera".