Milano, 6 ott. (askanews) – La scrittrice francese Annie Ernaux ha vinto il Nobel per la letteratura.
"Per il coraggio e la precisione quasi clinica con cui svela le radici, l’estraniamento e i limiti collettivi della memoria personale" sono le motivazione dell’Accademia svedese.
Ernaux, qui mentre esce dalla sua casa in Val d’Oise poco dopo la notizia, è autrice di romanzi come "Gli Anni", in cui vissuto personale e storia si intrecciano in un elenco di ricordi e fatti che acquistano voce universale, e poi "Il posto" e "L’evento" da cui è stato tratto il film di Audrey Diwan che ha vinto il Leone d’Oro nell’ultimo festival di Venezia.
"A che scopo scrivere, d’altronde, se non per disseppellire cose, magari anche una soltanto, irriducibile a ogni sorta di spiegazione", scriveva l’autrice in "Memoria di ragazza", aprendo un varco sulla sua idea di letteratura: "Una cosa che sia il risultato del racconto stesso e non di un’idea precostituita o di una dimostrazione".
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