Le aggressioni che ho subito a Firenze durante la doppia manifestazione "No green pass" sono state ripetute, continuate e violente.
Non si è trattato solo di qualche agitato presente alla manifestazione. I colpi da dietro, l’acqua tirata sulla schiena, un pezzo di telecamera fatto volare, le spallate, i vaffan*ulo, i terrorista gridati, le minacce di riempirmi di botte, c’è stato tutto, ed è andato avanti per ore, salvo le parentesi temporali quando riuscivo a cambiare postazione senza essere seguito.
Volevano impedirmi di lavorare, e volevano colpire.
Ho visto una mamma invitare la bambina di 6 o 7 anni a insultarmi. Ho visto un papà tenere il figlio piccolo sulle spalle mentre mi urlava offese; sono stato io a tranquillizzare il bambino impaurito dal comportamento del suo babbo, a dirgli che "siamo amici, il tuo babbo sta scherzando", mentre il padre mi urlava addosso e il bambino stava per mettersi a piangere.
E poi i telefonini puntati in faccia. Il farsi forza in gruppo. È stata una giornata molto dura, di quelle che tagliano le gambe al diritto di informazione e alla libertà di parola. Saverio Tommasi
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