Cagliari, 19 mag. (askanews) – L’inflazione nel retail cresce del 4,8%, è nei fatti una dinamica strutturale in crescita… e il consumatore si difende: cambiando il mix dei prodotti nel carrello, scegliendo quelli a prezzo più basso, ma anche cercando maggiore gratificazione.
Sono alcune delle indicazioni che emergono dall’analisi sui consumi nella grande distribuzione svolta da NielsenIQ e presentati in occasione de "Linkontro", appuntamento della comunità del largo consumo che torna a riunirsi quest’anno in Sardegna – con la partecipazione di circa 600 manager in rappresentanza di oltre 200 aziende – dopo due anni di pausa imposta dalla pandemia.
"A parità di paniere e di volumi l’inflazione è del 4,8% – spiega Luca De Nard, amministratore delegato di NielsenIQ Italia – Il consumatore cosa sta facendo? Sta scegliendo quasi scientificamente cosa consumare e dove andare a comprare i prodotti. Per cui si verifica un effetto netto di inflazione a più 2,6. C’è dunque inflazione, sto pagando di più, ma scelgo di consumare prodotti diversi, di comprarli in posti diversi, quindi l’inflazione reale che pago come consumatore è più bassa di quella a scaffale".
Questa tendenza fa emergere una polarizzazione delle fasce di consumatori: una parte delle famiglie sarà costretta a modificare maggiormente i propri stili di consumo perché vedrà diminuire ulteriormente il proprio potere di acquisto. Anche in questa prospettiva va letta – relativamente ai canali di distribuzione – l’ulteriore crescita di un punto percentuale registrata dai discount, che si avvicinano così a una quota di mercato pari del 20%.
"Si assiste ad una polarizzazione delle code – spiega ancora De Nard – Crescono le code del premium e super premium, e di quello che potremmo chiamare del ‘value for money’; due segmenti di prodotto che stanno acquistando negli anni sempre più quota di mercato. Ma va sottolineato che si polarizzano i consumi e non i consumatori. Sarebbe sbagliato pensare che abbiamo consumatori che possono permettersi di tutto e quelli che non possono. Anche chi magari deve stare più attento al suo budget sente il bisogno di coccolarsi. Magari certe categorie di prodotto li compro più lontano da casa, magari più economici; però ogni tanto voglio potermi permettere prodotti ad attributo premium: ho bisogno di coccolarmi".
Dall’analisi di NielsenIQ, come dal confronto tra i top manager presenti a Linkontro, emerge un panorama nuovo e inaspettato dopo i primi segnali di ripresa post pandemia, uno scenario fortemente condizionato dall incertezza.
"Nello scenario attuale, con le informazioni che abbiamo oggi sul conflitto in Ucraina prevediamo un’inflazione oltre il 6 per cento e una crescita a valore del mercato di circa 1,6%. – dice l’amministratore delegato di NielsenIQ – Questo si rifletterà sui volumi, sicuramente negativi dell’1 o del 2 per cento. Dovesse cambiare qualcosa cambierà anche lo scenario".
Al momento comunque i dati lasciano intravedere un possibile miglioramento del quadro durante i mesi estivi, grazie ai segnali di ripresa del turismo. Ma a Linkontro si parla realisticamente, per i consumi, di un autunno "caldo" a causa del ridotto potere di acquisto dei consumatori italiani.
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