Roma, 4 giu. (askanews) – Sono scese in piazza in massa contro i femminicidi, nel settimo anniversario della prima marcia "Ni una menos", neanche una di meno. A Buenos Aires le manifestazioni hanno coinvolto di nuovo migliaia di donne, da quei primi cortei del 2015 che chiedevano giustizia per Chiara Paez, 14 anni, incinta, uccisa dal fidanzato ora in carcere con una condanna a 21 anni.
Si marcia contro la violenza di genere e anche per i diritti di tutte.
"Per me è fondamentale essere qui, fondamentale che si facciano leggi, che termini la violenza, che ogni donna possa essere quello che vuole" dice Alicia Meigenda, ostetrica.
Sulla piazza Los Dos Congresos, 150 paia di scarpe simboleggiano le vittime; viola, il colore del femminismo. Secondo i dati ufficiali argentini, nel 2021 nel paese ci sono stati 251 femminicidi, uno ogni 34 ore. L’81 per cento è avvenuto in un contesto di violenza domestica, il 62% è stato commesso dal partner o dall’ex. Cifre che indicano anche una violenza sommersa ben maggiore. La stessa storia in tutto il mondo.
"Anche alla nostra età ci ammazzano, non c’è età per i femminicidi" dice la pensionata Onilda Girardi.
E Valeria Martinez, una impiegata, dice "Dobbiamo continuare a lavorare, a far rumore, a farci vedere non solo in questi posti ma anche nelle nostre case, sui luoghi di lavoro, c’è molto da fare".