I pazienti che troviamo davanti ai nostri occhi sono intubati, qualcuno è sveglio, pronto per una broncoscopia. Un’immagine che abbiamo imparato a conoscere e a rendere familiare. Ma che questa volta è totalmente diversa, perché il corridoio della terapia intensiva del Cotugno che percorriamo è Covid free. Significa che l’ultimo paziente, diversi giorni fa, è stato dimesso e ora l’ospedale può accogliere anche tutte quelle persone che hanno avuto difficoltà ad accedere al servizio sanitario. Ma le cui patologie non sono meno gravi. Questo però non significa che si può abbassare la guardia, ne è convinta Rita Anfora, uno dei medici del Cotugno che ha lottato contro la pandemia. «Il rischio è veramente che abbassando la guardia in questo momento si ritorni a momenti difficili che abbiamo vissuto». Il rischio, ma anche la paura più grande ha un nome: quarta ondata.
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