Nel centro che ospita papà e figli migranti senza la mamma: “Un luogo unico in Italia”

Negli ultimi anni sono sempre di più i papà migranti con bambini ad arrivare in Italia. Le loro madri sono rimaste nel proprio paese in attesa un domani di un possibile ricongiungimento oppure sono morte durante la traversata nel Mediterraneo. Su indicazione del servizio centrale del Ministero dell’Interno e su impulso di due realtà da anni impegnate nell’accoglienza e nell’integrazione è così nato un progetto, unico in Italia, per nuclei familiari costituti da soli padri con minori. Gestito dal consorzio il Nodo e dalla cooperativa Team, è guidato dal Comune di Pedara (Catnia): "Quando si parla di integrazione bisogna uscire dai nostri palazzi", racconta il sindaco del paese alle pendici dell’Etna. Siamo stati con questi padri e bambini durante la lezione di Italiano alla quale partecipano insieme con grande attenzione mentre c’è chi si alza per prepara la pappa al bimbo o chi si prepara per un colloquio di lavoro. Le loro storie testimoniano il loro difficile ruolo nella crescita dei propri figli, come nel caso di Ibrahim Sow, della Sierra Leone. Durante il viaggio in Algeria aveva perso un figlio di pochi mesi di vita, poi sbarcato in Italia ha visto morire la moglie dopo che i medici le hanno diagnosticato di avere l’Hiv. Ibrahim si prende cura del suo Omar, un anno e sei mesi, lui come gli altri bambini è coccolato e amato da tutti gli altri papà. Si crea una nuova famiglia. Nella struttura che apparteneva alla Curia si trova casualmente un busto di San Giuseppe. Sono loro i papà testimoni del nostro tempo.