VIBO VALENTIA (ITALPRESS) – Operazione dei Carabinieri di Vibo Valentia, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia, guidata dal Procuratore Nicola Gratteri, denominata “Maestrale – Carthago”. Oltre 600 militari hanno eseguito su tutto il territorio nazionale una misura cautelare nei confronti di 84 persone (29 in carcere, 52 ai domiciliari e 3 con obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria. Le persone arrestate sono accusate di associazione di tipo mafioso, omicidio, scambio elettorale politico mafioso, violazione della normativa sulle armi, traffico di stupefacenti, corruzione, estorsione, ricettazione, turbata libertà di incanti, illecita concorrenza con minaccia o violenza, trasferimento fraudolento di valori, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Sono 170 gli indagati complessivi nell’indagine che costituisce la naturale prosecuzione della prima tranche dell’operazione, eseguita lo scorso 10 maggio, che ha consentito di disarticolare i sodalizi di ‘ndrangheta di Mileto e Zungri, con le ‘ndrine di Briatico e Cessaniti, andando a colpire inoltre le strutture di “comando e controllo” e l'”ala militare e imprenditoriale” delle rispettive organizzazioni, i cui esponenti erano già detenuti per altra causa e per questo non colpiti dal provvedimento di fermo.
Le indagini, in particolare, hanno consentito di ricostruire le dinamiche, i collegamenti e gli interessi imprenditoriali delle consorterie mafiose nella provincia vibonese, particolarmente
attive nel settore estorsioni, attraverso intimidazioni e danneggiamenti ai danni di aziende edili, imprese ed esercizi commerciali operanti nel settore turistico – alberghiero della cosidetta “Costa dei Dei” e dei trasporti marittimi.
Sono 170 gli indagati complessivi nell’indagine che costituisce la naturale prosecuzione della prima tranche dell’operazione, eseguita lo scorso 10 maggio, che ha consentito di disarticolare i sodalizi di ‘ndrangheta di Mileto e Zungri, con le ‘ndrine di Briatico e Cessaniti, andando a colpire inoltre le strutture di “comando e controllo” e l'”ala militare e imprenditoriale” delle rispettive organizzazioni, i cui esponenti erano già detenuti per altra causa e per questo non colpiti dal provvedimento di fermo.
Le indagini, in particolare, hanno consentito di ricostruire le dinamiche, i collegamenti e gli interessi imprenditoriali delle consorterie mafiose nella provincia vibonese, particolarmente
attive nel settore estorsioni, attraverso intimidazioni e danneggiamenti ai danni di aziende edili, imprese ed esercizi commerciali operanti nel settore turistico – alberghiero della cosidetta “Costa dei Dei” e dei trasporti marittimi.
– foto: screenshot da video Carabinieri –
(ITALPRESS).