Milano, 23 gen. (askanews) – Fa freddo. Fa molto freddo a Khabarovsk, eppure cercano di scendere in piazza comunque nell’estremo oriente russo, a pochi chilometri dalla Cina, per chiedere la liberazione del dissidente Aleksey Navalny. La città pur essendo fredda ha già visto proteste molto calde nelle ultime elezioni locali.
Sono diverse centinaia di manifestanti dopo l’appello del blogger, detenuto in carcere a Mosca, a protestare contro il governo.
Ci sono meno 16 gradi, le scarpe dei poliziotti lasciano le orme nella neve.
00.22
"Ciao a tutti! Viva alla stampa libera!", dice questo manifestante portato via.
Mentre un poliziotto avverte i manifestanti di disperdersi, parlando nel megafono:
00.27
"Fermare l’evento, perché non è stato autorizzato, fermare le azioni illegali".
La rabbia è stata alimentata dal recente video di Navalny, relativo a una residenza sul Mar Nero che il blogger attribuisce a Putin.
Il cartello di questo manifestante parla chiaro:
"Il mio reddito mi permette di comprare solo metà scopino da bagno".
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