I volontari della Mensa diocesana del Carmine rompono il silenzio sulla vicenda di Simone, il clochard che secondo quanto ricostruito dagli inquirenti avrebbe distrutto la Venere degli Stracci, l’opera di Michelangelo Pistoletto, data alle fiamme lo scorso 12 luglio in piazza Municipio a Napoli. "Conosciamo bene Simone, siamo rimasti molto delusi dall’atto vandalico e non lo giustifichiamo, però non si può non tener conto che Simone è un ragazzo contraddistinto da una tangibilissima neurodivergenza – spiega Salvatore Dello Iacovo, volontario della mensa – più che di una misura detentiva, Simone avrebbe bisogno di una struttura che lo possa curare e reinserire". Ad accendere i riflettori sulla povertà dilagante che generà fragilità e dipendenza, don Francesco Sorrentino, parroco della vicina chiesa del Carmine e tra i volontari in prima linea della Mensa: "Noi siamo lontani dal giudicare l’atto vandalico, tante persone più che giudicate, andrebbero aiutate, la povertà crea fragilità, dipendenza, li chiamiamo "straccioni" perché vestono di stracci, noi trattiamo gli stracci… gli abiti dismessi, c’è questa realtà, non possiamo negarla, anzi, dobbiamo fare sempre più per migliorare".
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