Anche a Napoli, dopo Milano e Roma, gli studenti universitari hanno piantato le tende nell’Università per protestare contro il caro affitti. All’università Federico II è iniziata la protesta studentesca che mette nel mirino la turistificazione della città e la sottrazione dal mercato immobiliare di case in affitto, per trasformarle in B&B e case vacanze, portando i prezzi degli affitti per i residenti e gli studenti alle stelle. "Io vivo con 3 persone – racconta a Fanpage Federica – pago 300 euro per la stanza ed a questo devo aggiungere le bollette, è una spesa insostenibile, mi ero trasferita a Napoli dal Molise perché era la città più economica per gli affitti universitari, ma oggi non è più così".
"È una vera e propria emergenza – spiega Nicola – ci sono sempre meno case perché vengono immesse nel mercato turistico, il prezzo medio di una stanza a Napoli è di 380 euro, a cui vanno aggiunte le utenze, per poter studiare poi siamo costretti a lavorare negli stessi bar e ristoranti che sono gli attori principali della turistificazione". "Io da back bar guadagnavo stipendi imbarazzanti – racconta Carlo – si va da 2-3 euro all’ora a 5 euro se sei fortunato, questa turistificazione sarebbe un fattore molto buono dal punto di vista culturale, ma non tutela chi vive la città, perché quella che era la mia stanza in affitto ora deve diventare un B&B". Durante la protesta nel cortile della facoltà di Lettere, è apparso anche il Rettore Matteo Lorito, che però si è limitato ad una dichiarazione ai giornalisti. Indispettiti per l’atteggiamento, gli studenti hanno contestato il Rettore definendo la sua come una "passerella", e contestandogli di non essersi fermato a dialogare con gli studenti. "Quello che avete fatto è il peggio del peggio" ha detto Lorito agli studenti andando via.
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