Abbiamo provato ad andare al mare a Napoli sulle spiagge libere o provando ad accedere direttamente alla battigia. Quello che abbiamo visto è una selva di cancelli, illegalità ed abusi. Abbiamo trovato lidi privati che non consentono l’accesso diretto alla battigia, come prevederebbe la legge, tenendo chiusi i cancelli d’accesso secondari con lucchetti e catenacci. Spiagge libere bellissime diventate di fatto proprietà privata di ricchi condominii, dove l’accesso è possibile solo attraverso i parchi residenziali e viene vietato da sbarre e custodi che consentono solo l’ingresso ai condomini. Abbiamo visto passerelle pubbliche realizzate per poter accedere a spiagge libere chiuse da anni, e le stesse spiagge diventare di fatto solo a disposizione di pochi fortunati che abitano accanto, che proteggono l’accesso con sbarre, cancelli e custodi.
A farci compagnia il Comitato Mare Libero che da due anni si batte per l’accesso libero e gratuito alle spiagge napoletane. "" Abbiamo visto di tutto – ci dice Matteo Nuzzo – cancelli messi per interdire le spiagge libere, lucchetti, sbarre con custodi, assenza di passerelle per raggiungere la spiaggia libera, servitù coattive assolutamente negate". A rendere ancora più difficile l’accesso al mare è il numero chiuso sulle spiagge pubbliche deciso dal Comune di Napoli per garantire sicurezza e pulizia. "" La nostra opinione è che il contingentamento è una misura straordinaria per momenti straordinari, come durante il Covid – ci spiega Matteo – s i è severissimi sul numero chiuso sulle spiagge libere e poi si chiude un occhio davanti ai cancelli, alle sbarre, al mancato accesso alla battigia".
Il mare a Napoli non è un diritto di tutti, ma solo di una piccola élite.
https://youmedia.fanpage.it/video/aa/ZM96WOSwpNdLZKeX