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Museo Barracco: con Li-Fi l’antichità incontra innovazione green

Roma, 5 gen. (askanews) – La tecnologia Li-Fi entra nelle sale del Museo Barracco di Roma per offrire una fruizione arricchita da contenuti multimediali che viaggiano attraverso la luce e raggiungono gli smartphone dei visitatori. Il progetto Li-Fi (acronimo di Light Fidelity) è promosso da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e realizzato dalle aziende To Be Srl, DB Ingegneria dell’immagine Srl e Tecno Electric Srl con il sostegno dell’Unione Europea. Del progetto beneficerà anche la domus romana che si trova nei sotterranei del Museo, e che da domani, dopo più di 20 anni, sarà riaperta al pubblico come osserva la Sovrintendente capitolina ai Beni Culturali, Maria Vittoria Marini Clarelli:

"Sicuramente questo sistema innovativo aiuterà a riportare l’attenzione su un museo molto importante, quale è il Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, di cui sono evidenziati i suoi quattro punti di interesse: l’edificio, un luogo molto speciale della Roma rinascimentale; il personaggio, questo collezionista che è stato anche uno statista, un politico importante; i pezzi della collezione, tra cui alcune opere di arte egizia particolarmente rare; e poi la casa romana, che è la parte in questo momento non completamente fruibile del museo, e che viene valorizzata attraverso il Li-Fi".

Una tecnologia basata sulla luce, come spiega Francesco Paolo Russo, founder e ceo di To Be Srl, che ha realizzato il progetto Li-Fi risultato tra i vincitori del bando della Regione Lazio "L’impresa fa Cultura" per promuovere, attraverso l’uso di nuove tecnologie, il patrimonio culturale del Lazio.

"La tecnologia Li-Fi funziona grazie alla modulazione della frequenza luminosa. Ossia a monte delle nostre infrastrutture abbiamo sempre dei corpi illuminanti a LED, andando a modulare questa frequenza luminosa generiamo dei codici binari che sono alla base delle comunicazioni; questo segnale riesce a essere letto dai dispositivi mobili, dagli smartphone tramite una fotocamera che legge questi segnali e li trasforma in contenuti, in informazioni. Abbiamo realizzato una prima sperimentazione già qualche anno fa all’interno di Pompei Parco Archeologico, nel grande progetto Smart Pompei, e ora sono in sviluppo sperimentazioni in vari musei nel Sud Italia grazie alla collaborazione di Infratel Italia, società del Mise, che grazie ai fondi destinati al progetto Wi-Fi Italia, ci ha dato la possibilità di implementare questo sistema in altri musei".

Le potenzialità di questa tecnologia, veloce, sicura e sostenibile, sono davvero molte. Ancora Francesco Paolo Russo:

"Proprio in questi giorni abbiamo implementato il sistema anche negli ospedali, i primi ospedali Li-Fi. Abbiamo realizzato progetti anche nel mondo dei trasporti, con la prima nave Li-Fi e anche in altri contesti, come quello dell’energia, aziende del settore energy che hanno visto il potenziale di questa tecnologia green che trasmette dati via luce".

Una tecnologia innovativa che guarda alle prossime sfide del nostro Paese, digitale e ambiente, come evidenzia il presidente della Fondazione UniVerde, Alfonso Pecoraro Scanio:

"Io credo che questo sia un esempio di quella che chiamiamo innovazione ecodigital. Parliamo sempre di transizione ecologica e digitale, bene in questo caso stiamo parlando di trasmettere i dati senza elettrosmog, e quindi in modo più ecologico, e nello stesso tempo è un pezzo di quella transizione digitale che dobbiamo fare velocemente per migliorare la nostra possibilità di accesso a degli strumenti di conoscenza in modo più veloce. Questo è il modo di andare avanti e l’Italia ha molte possibilità investendo soprattutto sui giovani che sono molto motivati e facendo in modo che il nostro grande patrimonio culturale diventi sempre più fruibile a tutti".

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