Palermo, 15 gen. (askanews) – Nel 53esimo anniversario del terremoto che distrusse la valle del Belice, nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 1968, Gibellina si riappropria della sua memoria. È stato infatti completato il riallestimento del MAC, il Museo d’arte Contemporanea, che ospita circa 2000 opere degli artisti, scultori, fotografi che accorsero nel Belice per ricostruire Gibellina nel segno dell’arte, coinvolti dal sindaco Ludovico Corrao, a cui è intitolato il museo che a fine aprile riaprirà le porte dopo 6 anni.
Nei primi giorni di marzo del 1980 il collezionista Nino Soldano incontrò il sindaco-esteta Corrao e ne restò affascinato, tanto da dirottare su Gibellina, che da poco più di dieci anni tentava di rimettersi in piedi, la sua enorme collezione di grafica.
Nasceva così la prima cellula del Museo d’arte contemporanea di Gibellina. A fine aprile l’esposizione presenterà 400 opere, il doppio di quante erano esposte prima della chiusura, ma solo una piccola parte delle oltre duemila che compongono l’intera collezione, la più ampia del Sud Italia.
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