José Mourinho ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Roma-Trabzonspor, ritorno del playoff di Conference League.
Ecco le parole del tecnico giallorosso.
L’abolizione dei gol in trasferta cambia l’impostazione delle partite, soprattutto di quella di ritorno?
“Un po’ sì. Credo ci saranno più supplementari di prima. Impostazione cambia, ma comunque il nostro obiettivo è sempre giocare per vincere. Noi sappiamo che un pareggio ci serve, ma penseremo al pareggio al minuto 80 o 85, in cui non correre nessun tipo di rischio, ma la mentalità deve essere quella di giocare una partita secca. Per questo non cambierà tanto”.
Le sue sensazioni dopo il primo impatto con l’Olimpico? E questa squadra ha ancora margini di miglioramento?
“Certo, tanti. Ho fatto i complimenti a Italiano perché noi due alleniamo i nostri giocatori da meno di due mesi. E quando la sua squadra arriva a quella partita giocando nel modo che ha giocato, gli ho fatto ovviamente i complimenti. Siamo noi due casi, ma anche tanti altri allenatori sono nuovi. Magari per Inzaghi dell’Inter è diverso, la squadra gioca a occhi chiusi, però per noi è più difficile. Noi dobbiamo migliorare tanto. Oggi abbiamo allenato una situazione di gioco che non mi è piaciuta contro la Fiorentina. Dove i ragazzi hanno la dinamica di fare in quel modo lì perché era così che lo facevano prima. E questa ovviamente non è una critica a Paulo, tutto il contrario. Quello che arriverà dopo me, sentirà lo stesso”.
“Noi abbiamo le nostre idee. E io, Italiano, altri allenatori, siamo nella situazione in cui i giocatori stanno cercando gli automatismi. Prima è capire cosa vogliamo noi, poi dopo è allenare la dinamica. E poi verrà in modo automatico. C’è tanto da migliorare. Per questo io ero contento di quanto avevamo fatto perché sapevo che era difficile fare meglio. Se dal punto di vista difensivo è più facile migliorare la dinamica, dal punto di vista del gioco offensivo è più difficile. E ci vuole tempo”.
“L’impatto con i tifosi? Bene, bene, benissimo. Siamo noi squadra che dobbiamo creare questa empatia. Dipende dal nostro modo di giocare. E se qualche volta tu non puoi giocare bene, i tifosi accetteranno una perfomance negativa. Saranno con la squadra dopo un risultato negativo. Ci sono cose che non sono negoziabili, che devono stare lì. I tifosi capiscono molto bene l’atteggiamento, il modo di essere professionista. E questa empatia dobbiamo crearla noi”.
“Il rapporto sarà una conseguenza di un modo di come noi saremo in campo, di come noi ci dedicheremo al club. È nostra responsabilità. Non dobbiamo chiedere nulla ai tifosi, loro daranno quello che è giusto dare. Nostra responsabilità sarà di fare tutto per creare questa empatia”.
Il ruolo di Pellegrini è solo da trequartista centrale o può agire anche a centrocampo tra i mediani?
“Può fare tutto. Se noi avessimo tre Pellegrini, giocherebbero tutti e tre insieme nella squadra. Non ne lasceremmo mai uno fuori in panchina. È un giocatore molto funzionale, può adattarsi a più ruoli. L’altro giorno ha giocato anche decentrato sulla destra. Ovviamente dentro. Ha creato quella bellissima sensazione in cui Tammy ha preso la traversa. Lorenzo è intelligente, capisce il gioco, capisce cosa vuole il suo allenatore. Se ce ne fossero tre, giocherebbero tre”.
Finora ha utilizzato 12 giocatori nelle prime due partite. Farà turnover nella terza gara?
“Siamo in un momento in cui abbiamo bisogno di giocare. Abbiamo fatto un bel precampionato, ho dato minuti a tutti, le prime 3-4-5 partite sono stato di livello competitivo basso. Ma in questo momento abbiamo bisogno di giocare. C’è qualche giocatore che dobbiamo controllare molto bene da un punto di vista degli infortuni o di problemi, ma ce ne sono altri che hanno bisogno di giocare, di accumulare minuti di gioco. Non è il momento di fare tanti cambi”.
Che ruolo ha Diawara nella sua Roma? E vuole commentare l’episodio che lo ha riguardato fuori Trigoria?
“L’episodio è niente, non è stata un’aggressione fisica. Sono state parole che hanno determinato una piccola reazione. Non è un dramma, non c’è niente di speciale. Sul ruolo, lui è un giocatore della nostra rosa. Come voi sapete c’è un gruppo che era grande, adesso è più piccolo, di giocatori che non lavora con noi e che lavora a parte, mentre Diawara è un giocatore della nostra rosa”.
“Il mercato è aperto fino al 31 agosto, può succedere qualcosa, ma può succedere che Diawara resti con noi. È un’opzione, è un giocatore con qualità, esperienza, un uomo buono, un professionista con qualità. Abbiamo un rapporto carino, un ragazzo fantastico, non sarà mai un problema per noi. Per questa ragione con Diawara siamo tranquilli. Non è un problema”.
Trova giusto che in Conference League non ci sia la Var?
“Ho detto già nella prima partita, ci dobbiamo adattare un po’ a questa cosa. Continuo a pensare che il gol del Trabzonspor magari è in fuorigioco, però ci dobbiamo adattare. Come minimo domani avremo goal line tecnology. che non abbiamo avuto in Turchia. È già un miglioramento. Capisco la difficoltà a livello UEFA, è una competizione nuova, una competizione che in fase di playoff e gironi di paesi dove gli stadi non hanno stadi con condizioni tecnologiche per avere VAR”.
“Si deve accettare come competizione che deve crescere. E fare crescere tanti paesi che saranno in questa competizione per la prima volta. Non siamo stati fortunati con il sorteggio, ma ci sono tanti avversari di tanti paesi dove si deve accettare che è un po’ difficile. Vediamo se arriviamo in finale, dove ci sarà il var…”.
Ha parlato di empatia con il pubblico. Dieci anni fa l’empatia vincente arrivò creando un fortino contro un ipotetico nemico e la squadra si fomentava insieme alla gente, così da arrivare al famoso “rumore dei nemici”. Anche a Roma sarà costretto a questo tipo di cosa o c’è una nuova versione di Mourinho?
“La nuova versione che il nemico è il Trabzonspor. E a partire da venerdì il nemico sarà la Salernitana. Non siamo in condizione di fare questo, di porci un obiettivo, di dire questi saranno i nostri due o tre nemici. Non siamo in condizione di fare questo. Siamo una squadra in crescita, che si deve sviluppare tanto nel tempo. Vogliamo cercare di vincere ogni partita e il focus sarà sempre rivolto sulla prossima partita. Domani la Conference League sarà più importante della Serie A. Non penso a tanti cambi, non penso al turnover. Per noi domani è la partita”.
(Foto LaPresse)
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