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Morte Luana, sciopero dei lavoratori a Prato: «Se non si investe sulla sicurezza ci saranno…

La manifestazione in Toscana: «Un lavoratore che entra in fabbrica integro deve uscirne integro»

PRATO Sicurezza, sicurezza, sicurezza. Durante il summit nella sede della prefettura di Prato, al quale sta partecipando il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, è questa la parola più ripetuta. Il ministro ha annunciato di aver chiesto al responsabile del dicastero della Salute, Roberto Speranza, quante persone destinate ai controlli sul lavoro mancano alle Asl (e purtroppo la carenza di personale è evidente in questo settore) per prevenire incidenti e tragedie come quelle di Luana. Al vertice insieme al ministro hanno partecipato anche il sindaco di Montemurlo (il paese dove è morta Luana D’Onofrio), Simone Calamai, quello di Prato Matteo Biffoni. Che hanno fatto proprie la denuncia dei sindacati che avevano parlato di appena «48 tecnici della prevenzione, per di più oberati dalla burocrazia, a vigilare sulle 30 mila aziende pratesi». E questa carenza è stata provocata, hanno detto i primi cittadini, dal «patto di stabilità del 2007 che ha imposto alle Asl di spendere per il personale quanto si spendeva nel 2003 meno il l’1,4 per cento», aveva spiegato il responsabile della funzione pubblica, Cgil, Luciano Malucchi. Intanto stamani Prato si è fermata per ricordare Luana e gli altri morti sul lavoro (13 solo in Toscana dall’inizio dell’anno nonostante la riduzione degli orari per la pandemia, una media di tre al giorno in tutta Italia), con una manifestazione di un migliaio di persone organizzata dai sindacati. E sul Castello dell’Imperatore, l’antica struttura che domina piazza delle Carceri, all’ingresso del centro storico, i lavoratori hanno srotolato un mega striscione. «Morire di lavoro non solo è inconcepibile, è intollerabile», c’era scritto. E quel «morire di lavoro« e non «sul lavoro» è un’ulteriore denuncia dell’insostenibile leggerezza della sicurezza in alcune aziende. Troppe. Commovente l’intervento dal palco della mamma Sabri Jaballah, l’operaio di 23 anni morto il 2 febbraio sul lavoro in un’azienda tessile di Prato. «Non è giusto morire di Lavoro, non siamo in guerra – ha detto la donna – ho cercato di andare avanti ma è difficile». Alla manifestazione erano presenti il sindaco di Prato, Matteo Biffoni (Pd) e il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani (Pd), i segretari regionali di Cgil e Uil, Dalida Angelini e Annalisa Nocentini, il segretario aggiunto della Cisl Ciro Recce e le delegazioni sindacali regionali. ( Marco Gasperetti/ video Agtw / AGTW – CorriereTv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/cronaca/morte-luana-sciopero-lavoratori-prato-se-non-si-investe-sicurezza-ci-saranno-altre-tragedie/ab07e2f4-af10-11eb-88d7-96131257b1d6

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