Mornati “A Tokyo scommessa vinta con nuovo modello Italia”

di solobuonumore

Mornati “A Tokyo scommessa vinta con nuovo modello Italia”

TOKYO (GIAPPONE) (ITALPRESS) – “Ci fa piacere vedere realizzato il nostro metodo con queste medaglie. Diversamente da quanto fanno in altri paesi, abbiamo lavorato in modo orizzontale su tutti gli sport: per capirlo basta guardare il numero delle discipline in cui siamo saliti sul podio. E’ una scommessa vinta”. Carlo Mornati è comprensibilmente orgoglioso dell’Italia dei record. A 24 ore dalla fine delle gare e con alcune carte ancora da giocare, il segretario generale del Coni e capo missione dell’Italia Team ai Giochi di Tokyo ha fatto il punto sulla spedizione azzurra. “Prima della partenza l’obiettivo era fare meglio di Rio 2016, quindi arrivare a quota 30 medaglie – ha spiegato Mornati in conferenza stampa a Casa Italia – Le proiezioni ci portavano addirittura a 46 podi, ma con varie incognite tra cui il Covid. La gara pià bella? Tutte le medaglie hanno dietro la stessa carica, poi ci sono prestazioni che vanno oltre la medaglia stessa: per fare un esempio, c’è un motivo per cui non avevamo mai vinto i 100 metri piani nella storia”. Al momento le medaglie sono 38, un record storico per l’Italia ai Giochi Olimpici di Tokyo raggiunto con un’organizzazione innovativa.
“Nel 2014 abbiamo ripensato il rapporto tra Coni e federazioni, centralizzando tutta la preparazione olimpica – ha raccontato Mornati – Abbiamo trattato l’Istituto di scienza, la parte sportiva dell’Istituto di medicina e i centri di preparazione olimpica come veri e propri asset. Il presidente Malagò ha avuto questa idea e poi ci ha lasciato carta bianca e per questo devo ringraziarlo, perchè ci ha dato fiducia. Tokyo era una banco di prova, qui abbiamo replicato quello che facciamo in Italia, nei centri di preparazione olimpica. E’ un progetto complesso, con delle strutture rinnovate e altre costruite ex novo a Tokorozawa. Per fare questo ci serviva l’appoggio delle federazioni e lo abbiamo avuto”. Il lavoro organizzativo del Comitato, peraltro, si è dovuto confrontare con le difficoltà create dalla riforma dello sport e con la nuova divisione delle competenze tra il Coni e la nuova società governativa, Sport e Salute. “Quanto è stato difficile? Molto, ma nella sostanza siamo riusciti a portare avanti il nostro progetto – ha osservato Mornati – Ora la speranza è che, visti i nuovi decreti con gli asset sportivi passati al Coni, si possa lavorare in modo più facile”. All’orizzonte, tra pochi mesi, ci sono i Giochi invernali di Pechino 2022: “Sarà un’Olimpiade complicata perchè la Cina è chiusa, non solo per noi ma per tutti. Sarà difficile replicare il modello portato a Tokyo: non ci sono i voli, all’arrivo bisogna fare 14 giorni di quarantena e noi dovremmo mandare FISG e FISI a novembre per i test event, a due mesi dai Giochi. Spero – ha concluso Mornati – che le regole di ingaggio possano cambiare altrimenti è difficile organizzare”.
(ITALPRESS).
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