Milano, 8 feb. (askanews) – C’è quasi un senso di pudore nel modo in cui stanno in coda o si accingono a entrare nelle sale, cercando di orientarsi tra le varie misure di sicurezza necessarie. Un pudore che deriva da mesi di incertezza e che si unisce forse anche a un pizzico di incredulità per il fatto che stia succedendo davvero. Ma con la riapertura dei musei il pubblico è tornato, subito, e una volta compiuto il primo passo ci si è ritrovati in una dimensione che mancava ormai da tre mesi. E una sensazione che si è colta nei musei milanesi è quella di un pubblico che andava in cerca di cose diverse. Ci siamo focalizzati su due luoghi in particolare, le Gallerie d’Italia di piazza Scala, dove è allestita la mostra su un classico come Tiepolo e Pirelli HangarBicocca, con l’esposizione sull’artista cinese contemporaneo Chen Zhen. Così abbiamo visto molti giovani ammirare la magnificenza del pittore veneziano del Settecento, e persone più anziane muoversi con curiosità tra le installazioni che arrivano dalla Cina di oggi.
Insomma, la riapertura è stata un’emozione, con sfumature magari impreviste, che ha colto anche gli stessi musei, come ci ha raccontato il vicedirettore delle Gallerie d’Italia milanesi, Giovanni Morale. "Credo – ha detto ad askanews a nome del museo di Intesa Sanpaolo – che sia emozionante vedere i giovani in coda, che attendono diligentemente per contemplare la bellezza di Tiepolo, perché vuol dire che hanno sete di questa bellezza. E’ qualcosa di veramente emozionante, come essere al primo giorno di scuola".
Un primo giorno anche per Pirelli HangarBicocca, per cui abbiamo chiesto al General manager Alessandro Bianchi che cosa si è percepito in queste giornate di riapertura. "Sicuramente – ci ha raccontato – una conferma che le persone hanno voglia di cultura e hanno voglia di contemporaneo".
Una voglia che per molti versi è anche un bisogno di confronto, di pluralità, e pure, in un certo senso, di messa in gioco dello stesso spettatore, più che mai protagonista di questo momento della cultura. "Ho la percezione – ha aggiunto Bianchi – che si sia generato interesse anche da parte di un pubblico più ampio, nel senso che ovviamente il lockdown che abbiamo vissuto ha stimolato le persone a fare, non appena possibile, qualcosa di diverso rispetto al passato e alle loro abitudini. E hanno trovato Pirelli HangarBicocca come luogo nel quale essere stimolati, trovare creatività: il nostro lavoro sarà quello di fidelizzare anche questo nuovo pubblico. Sto parlando di persone del quartiere, di persone con età più avanzata, insomma un pubblico eterogeneo".
Una eterogeneità che ci sembra la prova più evidente di quanta attesa ci fosse per le riaperture dei luoghi di cultura, in attesa dei cinema e dei teatri. Perché se è vero che i ristori economici sono fondamentali, lo sono anche quelli, lasciatecelo dire, morali. Come il confronto diretto con le opere d’arte, di qualunque epoca e natura.
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