
“L’europeismo rischia di diventare una foglia di fico dietro la quale coprire un’operazione, quella del governo Draghi, costituzionalmente legittima ma politicamente senza eguali in Europa e forse nel mondo democratico. Già, perchè nessun altro Stato europeo è guidato da un Presidente del Consiglio che non abbia ottenuto, direttamente o indirettamente, un mandato nel corso delle elezioni politiche”, prosegue Meloni.
“Un governo a guida tecnica nato nelle dinamiche di palazzo è un’anomalia soltanto italiana – lo ha sottolineato qualche giorno fa persino l’Economist – perchè normalmente, nelle democrazie, il ricorso alle urne viene considerato il momento più alto e non una tentazione golpista”, spiega.
Quindi “non si tratta nè di essere pro o contro Draghi – personalità certamente rispettabile – e nemmeno di essere pro o contro l’Europa, sulla cui costruzione futura è legittimo avere opinioni differenti. Si tratta, più semplicemente, di non rassegnarsi all’idea che quella italiana sia una democrazia dimezzata, nella quale il voto dei cittadini conta sempre meno e quando il gioco si fa duro arriva qualcuno calato dall’alto per provare a fare ciò che chi viene scelto dal popolo non saprebbe certamente fare – conclude la leader di Fdi -. A questo racconto, che fa dell’Italia una Nazione arretrata e non un’avanguardia come si vuole raccontare, Fratelli d’Italia non si piegherà mai”.
(ITALPRESS).