Marco Vannini, la RICOSTRUZIONE INEDITA in 3D dell’omicidio | Sulla scena del crimine

di solobuonumore

Marco Vannini, la RICOSTRUZIONE INEDITA in 3D dell’omicidio | Sulla scena del crimine

Quel 17 maggio del 2015 un colpo di pistola gli buca la spalla, poi gli attraversa il polmone e infine il cuore: il proiettile però non interrompe le funzioni vitali e il cuore non smette di battere. Sul litorale laziale, a Ladispoli, poco prima dello sparo, Marco Vannini aveva fatto una telefonata per avvisare la madre che sarebbe rimasto a dormire a casa della fidanzata, Martina Ciontoli. Era successo tante altre volte, i due ragazzi erano fidanzati ormai da tre anni. Dopo lo sparo era evidente che Marco avesse bisogno di cure immediate. Ma nessuno dei Ciontoli, tutti presenti, inclusa Martina, ha chiamato il 118. 
Al contrario, hanno rallentato il protocollo di soccorso rivelando solo dopo due ore che quella era una ferita da arma da fuoco. Un ritardo che, dopo quattro ore di agonia, è costato a Marco la vita per un arresto cardiaco causato da emorragia interna.

00:00 Omicidio Marco Vannini: panoramica del caso
01:43 Cos’è successo quella notte?
02:51 La seconda telefonata al 118
03:35 L’arrivo dell’ambulanza e il trasferimento al PIT
05:30 Il decesso
06:49 Le indagini a casa Ciontoli
07:50 Il test per la polvere da sparo
08:50 La versione dei Ciontoli
09:36 Il difetto strutturale della pistola
10:30 Il “colpo d’aria”
11:46 Cosa non torna nella versione dei Ciontoli
12:27 Le intercettazioni ambientali in caserma
13:48 La posizione di Martina al momento dello sparo
15:12 Le condanne alla famiglia Ciontoli

 

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