Milano, 7 lug. (askanews) – Sono oltre 5 milioni gli europei costretti a convivere con malattie infiammatorie croniche: un "popolo" pari a quello di uno stato come la Norvegia. Artrite reumatoide, Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali come Colite Ulcerosa e Malattia di Crohn, o ancora Psoriasi e Artrite Psoriasica sono tutte patologie che comportano una gestione quotidiana di sintomi dolorosi o invalidanti e che compromettono la qualità della vita dei pazienti. Un bilancio aggiornato della situazione con un focus su cause e conseguenze dell’infiammazione cronica è stato tracciato all’Humanitas Univerisity in una masteclass che ha visto riuniti i massimi esperti del settore.
Maria Rescigno, Capo Laboratorio di Immunologia delle Mucose e Macrobiota di Humanitas, spiega:
"L’infiammazione come sappiamo nasce da un’attivazione del sistema immunitario che porta alla produzione di alcune molecole, le citrosodine, che inducono l’infiammazione. In genere si risolve spontaneamente ma quanto questo non si verifica si può avere una cronicizzazione dell’infiammazione che può portare ad alcune malattie come le malattie infiammatorie croniche dell’intestino"
Ma cosa fa partire l’infiammazione? A giocare un ruolo cruciale è il microbiota, l’insieme di microrganismi che convivono nell’intestino: "Il microbiota svolge un ruolo molto importante per la funzione digestiva ad esempio per cui dobbiamo da un certo punto di vista tollerarlo perchè è importante per il nostro organismo, ma nello stesso tempo ci dobbiamo proteggere e difendere. Quando non riusciamo a difenderci dal microbiota si possono generare degli stati di infiammazione".
"Spesso quando abbiamo un’infiammazione intestinale, questa si propaga ad altri distretti quindi non resta a livello soltanto dell’intestino e noi abbiamo dimostrato recentemente che può essere anche la causa di alcune disfunzioni celebrali come ad esempio l’ansia la depressione che sono caratteristiche dei pazienti con malattie infiammatorie croniche dell’intestino".
Secondo recenti studi, sullo sviluppo della patologia pesano anche fattori ambientali. Antonio Armuzzi, responsabile Unità Operativa Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali di Humanitas: "Probabilmente lo stile di vita moderno, l’alimentazione che è cambiata, forse anche qualcosa presente negli additivi dei cibi e l’inquinamento, sono tutti fattori che chiaramente possono contribuire allo sviluppo di queste malattie" .
Una partita dove la ricerca scientifica può fare la differenza, come dimostrato da Galapagos Biopharma, azienda belga leader nel settore biotech.
Iole Cucinotto, Direttore Medico di Galapagos Italia, spiega: "Le radici della nostra azienda sono proprio fondate nel settore di ricerca e sviluppo. Infatti Galapagos ha una piattaforma proprietaria di ricerca e di target discovery questo ci ha consentito di avere diversi brevetti. In questo momento il 45% degli impiegati di Galapagos è impegnato nell’area di ricerca e sviluppo ed oltre il 70% dei nostri investimenti sono proprio spesi nella ricerca. Ci piace pensare che fare una differenza in questo momento in un settore complesso come quello dell’infiammaazione cronica possa contribuire ad abbracciare a 360 gradi le logiche della presa in carico di un paziente".
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