Roma, 23 mag. (askanews) – "Il depistaggio pur nella sua grossolanità, perché è stato proprio definito un depistaggio grossolano, ha ottenuto il suo principale effetto che è stato il passare del tempo: il passare del tempo allontana la verità per lo sgretolamento delle prove, la morte dei testimoni. Non si può, dico sempre, buttare tutto sui morti. In questi anni ci sono stati i processi, potevano essere assunte, come dire, testimonianze anche incentrate sulla collaborazione e invece io stessa a Caltanissetta, avendo partecipato a quest’ultimo processo, ho assistito a testimonianze di funzionari dello Stato piene di ‘non ricordo’.
"Questa è una cosa molto triste perché denota che l’omertà non è soltanto quella mafiosa ma c’è un’omertà istituzionale che è ben più grave": così, Fiammetta Borsellino, figlia del magistrato anti-mafia ucciso nell’attentato di Via d’Amelio nel luglio 1992, ospite di Che tempo che fa su Rai3 domenica 22 maggio.
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