Kigali, 27 mag. (askanews) – Il presidente francese Emmanuel Macron ha ammesso la responsabilità della Francia nel genocidio del 1994 in Ruanda, dall’aver appoggiato il regime di allora all’aver ignorato gli allarmi per impedire i massacri. Nel corso della sua visita al Genocide Memorial di Kigali, dove sono sepolti i resti di oltre 250.000 vittime, il presidente francese ha dichiarato:
"Tenendomi con umiltà e rispetto al vostro fianco, oggi, sono venuto a riconoscere le nostre responsabilità. Questo è anche proseguire l’opera di conoscenza e di verità che solo il lavoro rigoroso di ricerca e degli storici ci permette. E noi continueremo a farlo".
Macron, che è il primo leader francese dal 2010 a visitare il Paese dell’East Africa, non ha pronunciato la parola "scusa", attesa da alcune personalità ruandesi, ma ha riconosciuto una responsabità della Francia, che però non si è macchiata di complicità nel massacro avvenuto tra aprile e luglio del 1994, quando furono uccise più di 800.000 persone, in maggioranza tutsi. Il presidente del Ruanda, Paul Kagame:
"Il presidente ha appena fatto un’importante dichiarazione al Kigali Genocide Memorial. È stato un discorso potente, con un significato importante per quello che sta accadendo ora e risuonerà ben oltre il Ruanda. Le sue parole sono state qualcosa con più valore delle scuse".