L’inchiesta di Roberto Saviano: camorra, ‘ndrangheta e Cosa nostra fingono di regalare milioni di euro a chi soffre l’assenza di liquidità: e innescano così il circuito dello «strozzo». I bonus da 25 mila euro del governo usati per infiltrare le imprese legali
Non c’è più tempo: il denaro mafioso sta erodendo il tessuto economico sano del paese. Non è un’iperbole questo allarme, la crisi generata dalla pandemia sta sgretolando, con gli stessi silenziosi morsi della ruggine sul ferro, la struttura portante dell’economia italiana.
L’imperativo, in queste ore, è tenere sotto stretta osservazione le imprese (soprattutto le medio-piccole) che stanno morendo asfissiate da mancanza di liquidità e stasi del mercato. L’imperativo, in queste ore, è vigilare su chi le intuba per dare ossigeno, perché non si tratta di cure salvifiche, ma della longa manus delle organizzazioni criminali, il cui unico interesse è arricchire se stesse e far morire d’asfissia tutto il resto.
Eppure non avvertiamo il pericolo, perché? Perché in pericolo ci sentiamo solo quando il denaro viene preteso e richiesto con minacce.
Ma oggi il pericolo non sta nel pretendere soldi; l’estorsione ha un volto diverso e si manifesta mettendo a disposizione capitali. Ci si trova in una dinamica di usura senza saperlo perché non è l’imprenditore a cercare il contatto che gli presterà soldi ma, al contrario, viene cercato, e non dal cravattaro violento che applica il 300% di interesse mensile. Si presenta, invece, un imprenditore o una società a proporre alleanze economiche, strategie di evasione fiscale sicura o di ottimizzazione dei costi. E cosa chiede in cambio? Di partecipare all’impresa subito, o soldi una volta finita la pandemia.
Il «salvatore» però inizia immediatamente a spingere per aumentare il debito, propone (leggi: pretende) di rinnovare i locali, rileva pezzi di proprietà per ripagare gli investimenti e ci si trova, in un precipitare di eventi impossibili da controllare, nella morsa dello strozzo. Il gioco è fatto: l’azienda è svuotata e all’imprenditore resta un incarico di facciata. Su chi sia in grado di creare il contatto tra l’azienda in sofferenza e l’usuraio sotto mentite spoglie c’è un’intera letteratura fatta di denunce e difese d’ufficio. Il contatto usuraio viene presentato spesso da altri imprenditori già caduti nella rete e che, portando nuovi «clienti», si illudono di poter spuntare un trattamento di favore.
Da consulenti legali o fiscali ma anche, come denunciato dal capo della Direzione distrettuale antimafia di Milano, il procuratore aggiunto Alessandra Dolci, »da dipendenti infedeli delle banche».
Quando chiedo spiegazioni ad Annapaola Porzio, ex Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura (febbraio 2019 – ottobre 2020), mi risponde che la… ( Roberto Saviano / Corriere Tv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/cronaca/cosi-l-usura-mafie-soffoca-l-economia/3953c852-5769-11eb-8f51-2cbbf1c2346f
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