A Budapest non è più tempo di Pride. La prima marcia per i diritti Lgbtq+ si svolse nella capitale ungherese nel 1997, ma già nel 1992 si era tenuto un Pink Picnic. Ora, quasi trent’anni dopo, il vento internazionale è cambiato e Viktor Orbán dice basta. Fidesz, il partito di ultradestra del primo ministro sovranista, alleato di Vladimir Putin, Donald Trump e Giorgia Meloni, ha presentato ieri in Parlamento una legge per vietare da quest’anno la marcia del Pride, che era prevista per il 28 giugno lungo il centrale viale Andrassy. La norma viene giustificata con la necessità di "proteggere i bambini". Contro il provvedimento è scoppiata la protesta: le opposizioni in Parlamento hanno acceso fumogeni colorati, mentre i cittadini hanno manifestato nelle strade della capitale.
Su Repubblica l’articolo di Daniele Castellani Perelli
#Ungheria #Pride #Orban #lgbtq
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