Milano, 1 apr. (askanews) – L’Ungheria al voto, all’ombra di Viktor Orban e della guerra. Nel weekend del 2 e 3 aprile la popolazione è chiamata ad eleggere 199 parlamentari con un sistema elettorale misto in un momento delicato per il Paese, mai così isolato dal resto d’Europa, e con una guerra al confine.
Il favorito è l’attuale premier Viktor Orban, al potere da 12 anni, che conquisterebbe così il suo quarto mandato: un politico di estrema destra e con idee sui diritti civili che lo hanno allontanato sempre più dai valori europei. Situazione peggiorata dopo l’invasione della Russia in Ucraina per la vicinanza a Vladimir Putin che gli sta facendo tenere un approccio morbido nei confronti del Cremlino e sta aumentando il suo isolamento. Dall’Ungheria non è arrivato alcun aiuto militare all’Ucraina.
Per la prima volta Orban dovrà affrontare una opposizione unita: gli 8 partiti hanno scelto un unico candidato, il liberal-conservatore Peter Marki-Zay. Ma in un paese in cui il controllo sui mezzi di informazione è rigido e persino nei cartelloni in strada l’opposizione è quasi inesistente, la sua sembra una missione impossibile.
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