Roma, 15 nov. (askanews) – Gli italiani chiedono che il gioco possa svolgersi in un contesto legale, controllato e sicuro. Che sia regolato dallo Stato ed affidato a concessionari "affidabili e capaci". Tanto più dopo che le lunghe chiusure legate alla pandemia hanno portato ad un decollo del gioco illegale.
E’ quanto emerge dal "Rapporto Lottomatica-Censis" presentato in Senato alla presenza, tra gli altri, del sottosegretario all’economia Federico Freni, del presidente della Commissione d’inchiesta sul gioco illegale, Mauro Maria Marino, del procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho, del direttore dell’agenzia delle dogane Marcello Minenna e della professoressa di diritto penale della Luiss Paola Severino. Uno studio che guarda ad un comparto importante non solo dal punto di vista economico. Come spiega l’a.d. di Lottomatica Guglielmo Angelozzi:
"E’ un settore che dà lavoro a 150mila persone tra lavoratori diretti e dell’indotto più prossimo. E’ un settore che gestisce per conto dello Stato e incanala dei flussi che altrimenti sarebbero appanaggio dell’illegalità e della criminalità. Questo è il ruolo principale e non menziono neppure il contributo al gettito superiore ai 12 miliardi di euro in un anno normale che certamente ha un valore importante per lo Stato".
La ricerca evidenzia che l’83,6% degli italiani ritiene che lo Stato debba regolare e gestire il gioco legale che è, per quasi il 67% degli intervistati, un argine contro l’llegalità da preferire a soluzioni proibizionistiche. Tanto più che, come spiega il presidente del Censis, Giuseppe De Rita, il gioco è ormai parte della quotidianità degli italiani.
"Il gioco in Italia specie quello legale sta diventando una componente di coesione, quasi di rapporto ordinario. Pensiamo che è il 40% delle persone che gioca col gioco legale. Il gioco illegale è più sconosciuto. Questi significa che la paura della ludopadia da una parte la paura delle bische clandestine dall’altra porta ad una convergenza verso una fducia nel gioco legale, nelle concessioni, nelle aziende, negli operatori locali. Nella capacità di trasparenza che il gioco legale ha".
Trasparenza da sempre legata alla regolazione. Sulla quale, per il sottosegretario Freni, si può fare meglio. "La qualità della regolazione non è ancora soddisfacente, non come la vorremmo, puntiamo a migliorarla dando voce a tutti quei settori che ancora voce non ne hanno avuta. Una regolazione omogenea su tutto il territorio nazionale nel rispetto assoluto ovviamente delle competenze di regioni province e comuni. Una regolazione finalmente a livello europeo perché il paradosso è che noi abbiamo una regolazione di secondo livello molto molto funzionante ed una regolazione di primo livello che può essere migliorata".
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