Al cimitero di Santa Venerina (provincia di Catania) dove riposa la collega, poi l’emozionante serata, con lacrime vere al teatro Eliseo per ricordarla. L’articolo sul Corriere che la regina di Giordania Rania scrisse per ricordarla.
A metà novembre, da oltre 20 anni, ricordiamo la collega del Corriere della Sera Maria Grazia Cutuli, ammazzata dai terroristi sulla strada afghana che da Jalalabad l’avrebbe condotta a Kabul. E’ un ricordo molto doloroso, che provoca autentiche lacrime di vera commozione, al cimitero di Santa Venerina, un villaggio affacciato sull’Etna, dove lei riposa per sempre. Accanto alla sorella Sabina, che indossava un abito comprato da Maria Grazia in Pakistan, abbiamo rivissuto il racconto che ha scritto per lei la collega Marta Serafini, anche lei inviata nei luoghi più pericolosi di questo mondo, che sembra avvelenato dalla violenza più orrenda e brutale che si possa immaginare. Marta e’ arrivata al Corriere senza aver conosciuto la collega assassinata. Ma il suo racconto, preciso e dettagliato, era così toccante da provocare un’emozione straordinaria. E’ stata, la consueta visita al cimitero, il prologo di una giornata di ricordi e riflessioni su Maria Grazia. Conclusa con la cerimonia serale al teatro Eliseo, riempito in ogni posto soprattutto dai giovanissimi, affascinati dalla storia esemplare e dal sacrificio dell’inviata del nostro giornale. La scelta dei colleghi che abbiamo deciso di premiare non è stata facile, soprattutto per la stampa straniera. La fortuna ci ha aiutato e a ritirare la targa e’ arrivata da Parigi, dove vive in esilio, Marina Ovsjannikova, una giovane e intrepida donna russa, conduttrice del programma televisivo più importante del Paese. Era assai vicina al presidente Vladimir Putin, ma quando e’ cominciata la guerra in Ucraina, era davvero disgustata. La sera, in diretta TV, è stata accompagnata da una donna che agitava un gigantesco cartello contro la guerra e tutte le violenze. Trasmissione interrotta. Putin furibondo. Marina, la cui sofferenza e’ stata raccontata da tutti i media del mondo, e’ riuscita a fuggire con l’aiuto di "Reporter senza frontiere", e a raggiungere la Francia assieme alla sua seconda figlia, ancora una bambina. Marina sa bene di sentirsi quasi sicura soltanto in Italia e negli Stati Uniti. Altrove rischierebbe la vita. Il suo racconto, tradotto da un’eccellente interprete di russo, e’ stato davvero eccezionale. Come ricca di coraggio e di passione e’ stata la vincitrice della sezione italiana, Veronica Fernandes, inviata in Ucraina e in Cisgiordania. e volto assai noto di Rainews 24 e in generale di tutte le reti del mondo. Ha fatto reportage anche dal Sudafrica, dal Kenia e dal Congo. Il premio per il giornalista siciliano emergente e’ andato a Tullio Filippone, cronista scrupolosissimo e attento, che collabora con "Repubblica", AFP, BBC. Nel 2019 scopri’ il caso delle professoressa palermitana "colpevole" di… ( LaPresse/AP – CorriereTv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/esteri/vicino-oriente/straordinario-ricordo-maria-grazia-cutuli/384c087a-8713-11ee-8c3d-6f700147e3a9
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