La telefonata tra Trump e Putin, che chiede lo stop agli aiuti militari occidentali a Kiev, che preoccupa i leader europei; i nuovi attacchi di Israele sulla Striscia di Gaza dopo l’interruzione della tregua; il voto del Parlamento italiano sulla risoluzione per il riarmo europeo. Le notizie di oggi forti e chiare.

È durata quasi tre ore la telefonata Trump-Putin sull’Ucraina. La Casa Bianca afferma che è stato concordato che il conflitto “deve concludersi con una pace duratura”. Subito una tregua di 30 giorni per gli attacchi russi alle centrali e alle infrastrutture di Kiev. Ma all’Europa non piace la richiesta di Mosca, che vuole uno stop agli aiuti militari occidentali per Zelensky. Con le condizioni messe sul tavolo da Putin, quale sarà la pace che Trump vuole ottenere?

Intanto, in Medio Oriente, dopo la rottura della tregua, Israele ha lanciato pesanti bombardamenti su Gaza, a Khan Younis e Rafah. L’esercito di Netanyahu continua a colpire i siti strategici di Hamas, che nonostante gli attacchi continua a tenere aperte le porte a un possibile negoziato. È possibile riaprire la trattativa per una nuova tregua in Medio Oriente?

Infine l’Italia. Giorgia Meloni, dopo aver parlato in Senato, si presenta a Montecitorio, dove si vota la risoluzione per il riarmo europeo. Dopo le schermaglie iniziali dentro la maggioranza, con la Lega sempre contraria agli investimenti militari, il governo sembra aver trovato una linea (per ora) condivisa. Ma quale sarà la posizione di Meloni al Consiglio europeo sulla difesa comune di Bruxelles?

Ne parliamo con: Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera dei deputati di Forza Italia. Da Montecitorio: Gabriele Rizzardi. In studio con Gerardo Greco e Luca Piras: Massimo Giannini.
Infine, come ogni mercoledì, la controcopertina di Metropolis è di Mattia Feltri, direttore di HuffPost, con il suo "Buongiorno della sera".

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