Lingiardi, psichiatra poeta: “Riappropriatevi del corpo. Dalla pelle (e dalla cura) nasce l’amore”

di solobuonumore

Lingiardi, psichiatra poeta: “Riappropriatevi del corpo. Dalla pelle (e dalla cura) nasce l’amore”

Chi è il nostro primo io e il nostro primo tu? Quando prendiamo davvero coscienza del nostro corpo e in che relazione di cura o non cura dunque d’amore entra appena nato? Parte di qui Vittorio Lingiardi nel nuovo saggio "Corpo, umano" (Einaudi). Poi tutto diventa una festa di esperienze e ricordi, testi e opere: ci sono Whitman e Rilke, Penna e Cavalli, Valery e Szymborska, ma anche i quadri di Frida Kahlo e Manet, Goya e Zurbaran, Rubens e Piero della Francesca, insieme agli amati film, da Bunuel a Kubrick. L’occasione per ritrovare in studio lo psichiatra, psicoanalista e scrittore convinto che la riflessione sul "corpo, umano" faccia bene alla medicina nel tempo degli specialisti e delle macchine e che il contatto tra i corpi ci sia più che mai necessario nell’era virtuale. Ma c’è di più. Il corpo è politico, perché sono politici i temi che solleva legati alla transizione di genere ma anche alla fecondazione o all’eutanasia. E lo Stato è un corpo che dovrebbe agire armoniosamente, mentre troppo spesso è molto poco umano. E il pensiero di Lingiardi va ai morti su lavoro sul lavoro, sotto le bombe o nel Mediterraneo. Conoscere e pensare di più i corpi significa anche rispetto, per il corpo della Terra come per quello delle donne. Se conosci, rispetti. Sarebbe bello.

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