Milano, 4 gen. (askanews) – L’imprenditrice Elizabeth Holmes è stata giudicata colpevole di frode, per lei quattro capi d’accusa per truffa in particolare nei confronti degli investitori della sua startup Theranos, che prometteva una tecnologia rivoluzionaria per l’analisi del sangue che in realtà non è mai stata sviluppata nè ha mai funzionato.
Dopo la condanna Holmes resta in attesa della pena che potrebbe arrivare fino a 20 anni di carcere e una multa di 250mila dollari.
Il processo, cominciato a settembre, viene visto come un atto di accusa a tutta la cultura della Silicon Valley che troppo spesso si basa su enormi movimenti di denaro e grandi investimenti, anche miliardari, a startup che hanno in mano solo un’idea. Una elasticità e fiducia che da un lato ha permesso il nascere e fiorire di grandi progetti e dall’altro ha provocato cortocircuiti come quello della Theranos di Holmes.