Liliana Segre: «La mia maestra non mi abbracciò. E divenni invisibile»

di solobuonumore

Liliana Segre: «La mia maestra non mi abbracciò. E divenni invisibile»

Il video per l’inizio dell’anno scolastico a Rondine Cittadella della Pace

«Che la parola indifferenza, da me tanto voluta al Memoriale della Shoah a Milano, non vinca su tutto». Così Liliana Segre, senatrice a vita e superstite di Auschwitz, intervenendo lunedì 5 settembre all’apertura dell’anno scolastico di Rondine Cittadella della Pace, un’organizzazione internazionale impegnata nella promozione del dialogo e nella risoluzione del conflitto. Creata nel 1998 dallo psicologo Franco Vaccari, il progetto fondativo di questa realtà è uno Studentato internazionale aperto a giovani da Paesi «nemici», con l’obiettivo di formare futuri leader di pace. E qui proprio lunedì 5 sono tornati sui banchi otto ex sopravvissuti ebrei che furono cacciati dalle scuole a seguito del regio decreto del 5 settembre 1938, una delle cosiddette leggi razziali: Miriam Cividalli, Lello Dell’Ariccia, Fabio Di Segni, Claudio Fano, Ugo Foà, Carla Neppi Sadun, Gianni Polgar, Nando Tagliacozzo. La stessa Liliana Segre, all’età di otto anni, fu espulsa dalla scuola. «Ricordo — dice nel videointervento a Rondine — che mio padre chiese alla mia maestra di venire a casa per spiegarmi. Così la maestra venne. Entrò e io mi aspettavo un abbraccio, ma lei seccata disse: "Non le ho fatte mica io le leggi razziali". E se ne andò chiudendo la porta. Fu una delle tante porte chiuse in faccia, a me a alla mia famiglia, e proprio in quel momento diventai una bambina invisibile». La senatrice prosegue: «Da lì, non ci fu più nessuno per noi. Finimmo ad Auschwitz, per la sola colpa di essere nati. Per qualche strano disegno del destino, io fui tra i sopravvissuti, ma trovai grande difficoltà al ritorno da Auschwitz, grande difficoltà a parlarne, grande difficoltà a far credere anche a quei parenti che ritrovai, e che mi amavano, quello che avevo visto con i miei occhi e che per i casi strani della vita ero ancora viva per raccontare. Ma di queste cose è difficile parlare. O si ha la fortuna di riuscire a scrivere come Primo Levi, come altri che sono riusciti a fare dei diari, oppure si tace per tanti, tanti, tanti anni. E quando si racconta, non si sa se chi ti ascolta stia credendo a quella testimonianza». Per fortuna, esistono realtà come l’organizzazione dell’aretino, di cui la senatrice è da sempre sostenitrice e dove nell’ottobre 2020 pronunciò la sua ultima testimonianza pubblica sulla Shoah: «Rondine non è indifferente, Rondine è fantastica, e la sua scuola di inclusione è il contrario di chi fa trovare la porta chiusa. Grazie Rondine!».All’iniziativa del 5 settembre nell’aretino interviene in video anche il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: «A 84 anni dalla promulgazione delle leggi per la difesa della razza nella scuola fascista — dice — noi non vogliamo più ripercorrere quelle… ( Corriere Tv ). Guarda il video su Corriere: https://video.corriere.it/cronaca/liliana-segre-la-mia-maestra-non-mi-abbraccio-divenni-invisibile/d6b560d2-2d33-11ed-82e8-8adda605a86c

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