ROMA (ITALPRESS) – “Il cosiddetto ‘altro dopoguerrà, il periodo vissuto dal Sud e Roma tra il luglio del 1943, quando gli alleati sbarcano in Sicilia, e il maggio del 1945 ha inciso tantissimo nella formazione del meridione perchè ci furono i primi episodi di resistenza”. Lo dice, in un’intervista all’Italpress,
Mario Avagliano, giornalista e storico, coautore, insieme a Marco Palmieri, di “Paisà, sciuscià e segnorine – Il Sud e Roma dallo sbarco degli alleati al 25 aprile”, edizioni “Il Mulino”.
“Vittorio Foa – aggiunge – raccontò che gli stessi settentrionali considerarono con superficialità quel momento e se ne pentì perchè al contrario andava valorizzato. Il Mezzogiorno è stato protagonista di tanti episodi che non sono solo le 4 Giornate di Napoli”. Attraverso diari, lettere, appunti, Avagliano fa un racconto di questi eventi basandosi direttamente sulle testimonianze dei diretti interessati: “Ci sono episodi che riguardano la Puglia, la Campania, gli Abruzzi dove si formarono anche bande partigiane. Una ricostruzione fatta attraverso le parole dei protagonisti”.
“Accanto alle violenze dei tedeschi, ci furono anche le stragi commesse degli alleati soprattutto dopo i primi giorni dello sbarco in Sicilia” ha spiegato lo scrittore aggiungendo: “Si parla anche del rapporto difficile, a tratti negativo, con gli stessi alleati che sono sì portatori di libertà e nuovi costumi ma anche di degrado morale e sociale. Quindi il fenomeno degli sciuscià, delle signorine, cioè le prostitute, insieme a quello dell’avanzata sociale e del progresso della democrazia”. Una lettura non edulcorata, indulgente o macchiettistica, ma cruda della realtà. Avagliano, infatti, sottolinea: “Un volto a due facce dove c’è un’Italia che rinasce”. Senza dimenticare il rinnovato spirito artistico, il fermento grazie agli spettacoli teatrali di Totò e Anna Magnani come ha ricordato l’autore del libro: “Totò e Magnani hanno il coraggio di fare battute e allusioni durante l’occupazione tedesca a Roma. Per questo Totò viene messo all’indice dai tedeschi che vogliono catturarlo insieme a Edoardo e Peppino De Filippo. Vengono avvisati, riescono a fuggire e quando tornano a Roma organizzano un grande spettacolo dove mettono alla berlina Mussolini e Hitler”.
Per Avagliano, gli anni successivi al secondo conflitto mondiale sono fondamentali: “Con il ritorno della democrazia e della libertà in Europa abbiamo avuto un lungo periodo di pace che perdura ancora. E’ il frutto del coraggio, della lotta e del sacrificio di tanti italiani che, o come partigiani o come deportati, riuscirono a costruire mattone dopo mattone la nostra Repubblica”.
(ITALPRESS).
Mario Avagliano, giornalista e storico, coautore, insieme a Marco Palmieri, di “Paisà, sciuscià e segnorine – Il Sud e Roma dallo sbarco degli alleati al 25 aprile”, edizioni “Il Mulino”.
“Vittorio Foa – aggiunge – raccontò che gli stessi settentrionali considerarono con superficialità quel momento e se ne pentì perchè al contrario andava valorizzato. Il Mezzogiorno è stato protagonista di tanti episodi che non sono solo le 4 Giornate di Napoli”. Attraverso diari, lettere, appunti, Avagliano fa un racconto di questi eventi basandosi direttamente sulle testimonianze dei diretti interessati: “Ci sono episodi che riguardano la Puglia, la Campania, gli Abruzzi dove si formarono anche bande partigiane. Una ricostruzione fatta attraverso le parole dei protagonisti”.
“Accanto alle violenze dei tedeschi, ci furono anche le stragi commesse degli alleati soprattutto dopo i primi giorni dello sbarco in Sicilia” ha spiegato lo scrittore aggiungendo: “Si parla anche del rapporto difficile, a tratti negativo, con gli stessi alleati che sono sì portatori di libertà e nuovi costumi ma anche di degrado morale e sociale. Quindi il fenomeno degli sciuscià, delle signorine, cioè le prostitute, insieme a quello dell’avanzata sociale e del progresso della democrazia”. Una lettura non edulcorata, indulgente o macchiettistica, ma cruda della realtà. Avagliano, infatti, sottolinea: “Un volto a due facce dove c’è un’Italia che rinasce”. Senza dimenticare il rinnovato spirito artistico, il fermento grazie agli spettacoli teatrali di Totò e Anna Magnani come ha ricordato l’autore del libro: “Totò e Magnani hanno il coraggio di fare battute e allusioni durante l’occupazione tedesca a Roma. Per questo Totò viene messo all’indice dai tedeschi che vogliono catturarlo insieme a Edoardo e Peppino De Filippo. Vengono avvisati, riescono a fuggire e quando tornano a Roma organizzano un grande spettacolo dove mettono alla berlina Mussolini e Hitler”.
Per Avagliano, gli anni successivi al secondo conflitto mondiale sono fondamentali: “Con il ritorno della democrazia e della libertà in Europa abbiamo avuto un lungo periodo di pace che perdura ancora. E’ il frutto del coraggio, della lotta e del sacrificio di tanti italiani che, o come partigiani o come deportati, riuscirono a costruire mattone dopo mattone la nostra Repubblica”.
(ITALPRESS).