Spari e non soltanto in aria ben visibili dai fori di proiettili nella parte superiore della plancia di comando del peschereccio di Mazara del Vallo Michele Giacalone. A seguire un gommone guidato da milizie libiche che si accosta al peschereccio. Gli uomini del generale Haftar salgono così a bordo armati con mitra e pistole. È quanto si vede nel video girato sul peschereccio Michele Giacalone che prova l’attacco da parte dei libici all’alba del 3 maggio, a circa 40 miglia da Bengasi, nel Mediterraneo centrale. La Giacalone fa parte della stessa marineria delle imbarcazioni Aliseo e Artemide, bersaglio del successivo attacco in cui è rimasto ferito uno dei comandanti. .L’attacco alla Giacalone si è concluso con l’intervento della fregata Alpino della Marina militare che ha riportato i pescatori in salvo. Una vicenda analoga a quella avvenuta l’1 settembre 2020 quando 18 pescatori di Mazara del Vallo furono sequestrati dalle milizie del generale Haftar per poi trascorrere 108 giorni di detenzione in Libia prima di essere stati liberati dopo oltre tre mesi i il 17 dicembre 2020. .Di Alessandro Puglia
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