Innanzitutto, che cosa sono le pseudoscienze?
Le pseudoscienze sono tutte quelle teorie prive di qualsiasi fondamento scientifico, mai seriamente sperimentate e certificate – scusate il termine volutamente semplice, ma più comprensibile – dalla comunità scientifica, che non si sa per quale motivo vengono divulgate da santoni, guru, guaritori vari come fossero in realtà cure mediche alternative di comprovata efficacia.
Tendenzialmente le pseudoscienze vengono quindi comparate alle serie cure di medicina tradizionale e tramandate facendo leva sulle esperienze personali di alcune persone che dicono di essere guarite da tutti i loro mali o, alla peggio, attraverso la divulgazione di risultati sperimentali falsati allo scopo di conferire un’aura di attendibilità.
Siero Bonifacio, terapia parlante, Stamina, Hamer: le “cure non cure”
Tutte legali in Italia, praticate da medici che si assumono la responsabilità di trattare determinate malattie sfruttando i principi di cure alternative che la comunità scientifica non considera affatto medicina. Insomma, chi vuole curarsi con l’omeopatia faccia pure, ma paghi con i propri soldi. Tra le terapie via via vietate a causa della loro inefficacia sicuramente possiamo annoverare il metodo Stamina – che pochi anni fa creò un vero e proprio casus belli in Italia – la “cura Di Bella” – di cui a distanza di anni ancora si descrive come una cura dagli effetti miracolosi nonostante questi effetti non siano mai stati provati da alcuna sperimentazione condotta rispettando i dettami del metodo scientifico – e il “Siero Bonifacio”, che si proponeva di curare tumori attraverso la somministrazione di composti di urina e feci di capra.
A questo punto alcuni diranno: “E ci vuole un modulo per far comprendere alle persone che queste non sono cure?” Purtroppo sì, è necessario, perché molte persone, magari prese dallo sconforto e dalla disperazione per aver contratto una grave malattia, possono arrivare a credere a qualunque cosa e divengono facilmente plasmabili. Ho voluto iniziare da questo excursus dedicato ad alcune delle più conosciute medicine alternative per arrivare al punto cruciale della questione. Come nel caso della Mereu, la sanzione prevista dall’ordinamento giudiziario italiano è quella della radiazione e, proseguendo, quella della condanna per esercizio abusivo della professione. Intanto, per esempio, nonostante la Mereu sia stata radiata, basta cercare sul web per accorgersi che continua a fare il “medico” come se nulla fosse, a piede libero.
In ogni caso, sebbene omeopatia, Ayurvedica, terapie olistiche in genere non uccidano in molti casi – semplicemente non funzionano e non esiste alcuno studio peer reviewed che ne sostenga l’efficacia scientifica – casi in cui però il paziente ha dei malanni molto blandi, che senza medicine regrediscono naturalmente, ovviamente con un decorso molto più lungo rispetto alla trattazione con terapie adeguate, quando queste “cure alternative” vengono somministrate a chi ha malattie molto più gravi, come nel caso di Eleonora una leucemia, possono sì provocare la morte del paziente non curato.
“La leucemia linfoblastica acuta è una malattia curabile che nell’80 per cento dei casi porta alla guarigione con la chemioterapia. È considerato uno dei più grandi successi della medicina moderna: 40 anni fa moriva il cento per cento dei pazienti. Abbiamo proposto alla famiglia il protocollo “Aieop-Bfm”, che attualmente ha curato oltre 4 mila pazienti in Europa assicurando standard di guarigione alti. I genitori hanno tergiversato, fino ad arrivare alla rottura”, così il primario di Oncoematologia, il professor Giuseppe Basso, che aveva in cura Eleonora ha spiegato quale tipologia di leucemia avesse colpito la ragazza e quali fossero le speranze di guarigione se fosse stata curata in tempo. Eleonora, che aveva compiuto 18 anni solo due settimane prima della morte, era stata cresciuta dai genitori secondo i dettami della filosofia di Hamer e, dunque, era come stata ammaestrata a credere che quello che le stavano insegnando i genitori fosse vero e, ovviamente, ha voluto rifiutare anche lei le cure tradizionali.
Italia, 2008, altra morte a causa della pseudoscienza. Come racconta Salvo Di Grazia, medico ginecologo titolare del blog Med Bunker, nel 2008 Clara Palomba, sedici anni, è deceduta a causa dell’ignoranza dei suoi genitori. “Clara aveva il diabete. Il diabete, non una malattia esotica. Che si tratta benissimo. È morta perché i suoi genitori hanno sospeso le cure mediche che funzionavano e si sono rivolti a una ciarlatana, Marjorie Randolph, detta Maya. Non si sa bene se fosse una naturopata o omeopata o guaritrice o specialista in antroposofia. Importa poco: sono solo parole pompose per imbellettare una cloaca letale di scemenze”. Ebbene, il diabete non trattato nel giro di poco tempo ha mandato la giovane Clara in coma, uccidendola il 12 maggio 2008. Dopo la morte di Clara, Maya viene arrestata e lì inizia lo scarico di responsabilità, un rimpallo tra la naturopata e la famiglia della ragazza. Maya non si farà in tempo a condannarla, muore l’anno seguente a causa di un’ulcera perforata trattata con le stesse cialtronerie che proponeva ai propri pazienti.
Due storie, due storie di ragazze morte a causa dell’ignoranza dei propri genitori. Stante che la nostra Costituzione tutela la cosiddetta libertà di cura, come si può porre un rimedio al nascere e alla divulgazione sempre più pervasiva di queste teorie antiscientifiche??
Ma soprattutto, e questo sarebbe un buon passo in avanti, sarebbe quello di iniziare a sanzionare fermamente chi nonostante l’evidenza scientifica affermi il contrario, continua imperterrito a propagandare astruse teorie prive di fondamento, arrivando a cagionare la morte altrui.
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