Roma, 7 giu. (askanews) – Damien Hirst alla conquista della Capitale. Le opere del noto artista visionario di Bristol, 80 delle quali provenienti dalla sua mostra del 2017 a Venezia "Treasures from the Wreck of the Unbelievable", sono sparse nelle sale di Galleria Borghese a Roma, tra i capolavori di Bernini e Canova.
È "Archeology now", l’esposizione in programma fino al 7 novembre 2021 che comprende sculture di piccole e grandi dimensioni, fatte di bronzo, marmo di Carrara o malachite, ma anche dipinti ("Colour Space") e un’opera monumentale "Hydra and Kali", nello spazio esterno del Giardino dell Uccelliera.
Anna Coliva, co-curatrice della mostra:
"Sono opere terribili, sono opere completamente spiazzanti. Anche nella collezione ci sono opere di forte bellezza e terribile e terrificante come è la vera bellezza. È un luogo per cui questa poetica può esaltarsi", ha affermato in un’intervista ad Afp.
"Non c’è nessun confronto fra Bernini e Hirst. Non c’è nessun confronto di Bernini con Ammannati, ogni artista è a sè", ha aggiunto.