Milano, 9 nov. (askanews) – Una programmazione espositiva che unisce grandi maestri e artisti emergenti, all’insegna di una ricerca di diversità che ogni volta vuole rappresentare una nuova tappa di un percorso nato da uno sguardo particolare sul mondo del contemporaneo. Pirelli HangarBicocca ha presentato, di nuovo sotto i Palazzi Celesti di Anselm Kiefer, tornati alla funzione artistica dopo essere stati sede di un hub vaccinale, il programma dei prossimi due anni. Un ambizioso mix di nomi storicizzati e nuovi protagonisti, partendo dalla relazione tra i lavori e lo spazio espositivo.
Punto questo fondamentale per il direttore artistico del museo milanese, Vicente Todolì. "Noi seguiamo quello che fanno gli artisti – ha detto ad askanews – senza idee preconcette. Il nostro bagaglio lo lasciamo a casa e andiamo ad assorbire tutto quello che l’arte ci dà. E quando ci accorgiamo che c’è una simbiosi tra l’arte e i nostri spazi e che allo stesso tempo hanno senso per l’artista e per noi allora decidiamo".
Nello spazio principale, quello delle Navate, si susseguiranno Steve McQueen, dal 31 marzo 2022; Bruce Nauman, dal 15 settembre 2022; Ann Veronica Janssens, dal 6 aprile 2023 e infine James Lee Byars, da ottobre 2023. Nello spazio dello Shed, invece, esporranno Anicka Yi dal 17 febbraio 2022; Dineo Seshee Bopape, dal 6 ottobre 2022; Gian Maria Tosatti, dal 23 febbraio 2023 e Thao Nguyen Phan, da settembre 2023. Come si vede il panorama delle proposte è variegato e dinamico, figlio di un’idea di ricerca costante che tutto lo staff di HangarBicocca continua a portare avanti. "Costante e che scommette sulle retrospettive e sulle mostre individuali – ha aggiunto Todolì – perché crediamo che così è il modo in cui puoi realmente fare conoscere l’artista in tutta la sua complessità".
In Pirelli HangarBicocca si è voluto sottolineare, e forse questo è uno degli elementi nuovi emersi dopo la pandemia, una relazione ancora più forte con il territorio, a partire dall’università. Ma la relazione è anche quella tra Pirelli e il suo museo, cui l’azienda, nella persona del vicepresidente esecutivo e amministratore delegato Marco Tronchetti Provera, ha confermato i budget e soprattutto il sostegno all’idea. "La contiguità tra le diverse espressioni della natura umana – ha detto – è quello che dà valore a uno spazio artistico che si inserisce in un terreno industriale con a fianco un centro di cultura come l’università. Tutto ciò fa di questo luogo uno spazio che crea stimoli diversi anche per gli artisti che in generale mostrano una particolare passione per esprimere al meglio se stessi qui".
Così per i prossimi due anni negli spazi dell’Hangar entreranno pratiche diverse, dal cinema, alle installazioni, sempre nel segno di ricerca e sperimentazione della diversità.
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