ROMA (ITALPRESS) – Un gruppo di studio per analizzare i cambiamenti repentini nel mondo del lavoro, come la sperimentazione della settimana lavorativa corta, il tema delle grandi dimissioni post pandemia, l’impatto dell’intelligenza artificiale per lavoratori aziende e la conciliazione dei tempi vita-lavoro: nasce oggi il Comitato Innovazione e Trasformazione del lavoro, fondato da MeglioQuesto in collaborazione con l’Associazione Lavoro&Welfare e con la partecipazione del Presidente della Commissione Lavoro della Camera, Walter Rizzetto. “Questo comitato ha l’obiettivo di ricercare, di studiare e fare nuove proposte che consentano al mondo del lavoro di evolversi. E’ in atto un cambiamento importante nel mondo del lavoro, c’è la necessità di ricercare e di farsi venire nuove idee. Per questo, vogliamo dare il nostro contributo, costituendo un comitato ad hoc”, ha spiegato Felice Saladini, Ceo e founder di MeglioQuesto Spa.
Il Comitato – che riunisce esperti del mondo accademico, giuridico e politico, con l’obiettivo di interpretare e anticipare il mutamento sociale – nel suo giorno di insediamento ha definito un piano di attività su alcuni temi, come il lavoro agile e l’impatto sulla modalità organizzativa e lavorativa, l’organizzazione produttiva nell’epoca della transizione digitale ed ecologica, i tempi di vita e del lavoro (dal fenomeno delle “grandi dimissioni” post pandemia alla ricerca della qualità del lavoro, fino alla settimana di quattro giornate).
“Già negli ultimi trent’anni, il mercato del lavoro era cambiato molto”, ma “la pandemia è stato un drammatico acceleratore”, ha spiegato Rizzetto. “Il mercato cambierà ancora di più nel prossimi mesi e nei prossimi anni, in modo rapido: andremo a lavorare per obiettivi e forse meno per orari”. Spazio anche alla flessibilità”, di cui “sono un profondo sostenitore”, ma “non esiste flessibilità senza adeguata formazione”. Su alcuni temi come lo smart working “va migliorata l’azione politica, perchè non siamo arrivati ancora a svilupparlo: siamo ancora al telelavoro”.
Stesso discorso per l’impiego “dei lavoratori fragili rispetto al mercato del lavoro”, spiega Rizzetto. Proprio il lavoro agile “è un esperimento spinto in avanti prepotentemente dalla pandemia, che si intreccia con la transizione digitale e tecnologica”, aggiunge Cesare Damiano, presidente di Lavoro&Welfare. Tra i temi ci sarà anche la settimana corta, la possibilità di “lavorare 4 giorni a parità di salario, o lavorare di più, detassando quella giornata lavorativa e quindi aumentando il guadagno”, spiega poi Enzo De Fusco, fondatore della “De Fusco Labour & Legal”. “Da diverso tempo è in corso un dibattito sul futuro del lavoro e dei nuovi modelli di flessibilità contrattuale e organizzativa”: bisogna “pensare al futuro delle tecniche di regolazione di questi modelli”, ha concluso Maria Giovannone, professore aggregato in Diritto del Mercato del Lavoro dell’Università Roma Tre. Oltre ai membri del comitato, questi temi coinvolgeranno anche i protagonisti delle imprese e del giuslavorismo e avranno il supporto di una ricerca quali-quantitativa che analizzerà la trasformazione del mondo del lavoro indagato, sia dalla parte dei manager, sia dei lavoratori.
Il Comitato – che riunisce esperti del mondo accademico, giuridico e politico, con l’obiettivo di interpretare e anticipare il mutamento sociale – nel suo giorno di insediamento ha definito un piano di attività su alcuni temi, come il lavoro agile e l’impatto sulla modalità organizzativa e lavorativa, l’organizzazione produttiva nell’epoca della transizione digitale ed ecologica, i tempi di vita e del lavoro (dal fenomeno delle “grandi dimissioni” post pandemia alla ricerca della qualità del lavoro, fino alla settimana di quattro giornate).
“Già negli ultimi trent’anni, il mercato del lavoro era cambiato molto”, ma “la pandemia è stato un drammatico acceleratore”, ha spiegato Rizzetto. “Il mercato cambierà ancora di più nel prossimi mesi e nei prossimi anni, in modo rapido: andremo a lavorare per obiettivi e forse meno per orari”. Spazio anche alla flessibilità”, di cui “sono un profondo sostenitore”, ma “non esiste flessibilità senza adeguata formazione”. Su alcuni temi come lo smart working “va migliorata l’azione politica, perchè non siamo arrivati ancora a svilupparlo: siamo ancora al telelavoro”.
Stesso discorso per l’impiego “dei lavoratori fragili rispetto al mercato del lavoro”, spiega Rizzetto. Proprio il lavoro agile “è un esperimento spinto in avanti prepotentemente dalla pandemia, che si intreccia con la transizione digitale e tecnologica”, aggiunge Cesare Damiano, presidente di Lavoro&Welfare. Tra i temi ci sarà anche la settimana corta, la possibilità di “lavorare 4 giorni a parità di salario, o lavorare di più, detassando quella giornata lavorativa e quindi aumentando il guadagno”, spiega poi Enzo De Fusco, fondatore della “De Fusco Labour & Legal”. “Da diverso tempo è in corso un dibattito sul futuro del lavoro e dei nuovi modelli di flessibilità contrattuale e organizzativa”: bisogna “pensare al futuro delle tecniche di regolazione di questi modelli”, ha concluso Maria Giovannone, professore aggregato in Diritto del Mercato del Lavoro dell’Università Roma Tre. Oltre ai membri del comitato, questi temi coinvolgeranno anche i protagonisti delle imprese e del giuslavorismo e avranno il supporto di una ricerca quali-quantitativa che analizzerà la trasformazione del mondo del lavoro indagato, sia dalla parte dei manager, sia dei lavoratori.
– foto xi2/Italpress –
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