Latte e salute: amico o nemico? Fa bene o non bisogna berlo?

Il latte è uno degli alimenti più controversi quando si parla di nutrizione. Da anni, infatti, è al centro di numerose polemiche che lo dipingono o come un alleato della salute, o come un nemico da evitare. Vediamo perché.
Ti dico sin da subito che non può essere considerato un prodotto "essenziale" all’equilibrio nutrizionale, ma nemmeno una bevanda nociva per la salute di chi lo tollera.

Ma cosa contiene dal punto di vista nutrizionale? Il latte vaccino, quello che più comunemente consumiamo, ha una bassa densità calorica perché è costituito per la maggior parte da acqua. Il latte intero contiene più grassi, soprattutto saturi, mentre il latte scremato ne contiene pochissimi, e quindi rappresenta la scelta più diffusa da chi vuole ridurre l’introito calorico.

Il latte è anche una fonte di proteine di alto valore biologico, il che significa che contiene tutti gli amminoacidi essenziali di cui il nostro corpo ha bisogno. Detto questo, la quantità di proteine nel latte è relativamente modesta, circa un ottavo rispetto a quella presente, ad esempio, nella carne di pollo.

Oltre alle proteine, contiene lattosio, uno zucchero che alcune persone non riescono a digerire correttamente, ma che, per chi lo tollera, rappresenta una normale fonte di energia.
Dal punto di vista vitaminico e minerale, il latte è particolarmente ricco di riboflavina o vitamina B2 e di vitamina A. Inoltre, è ricco di calcio e fosforo, elementi essenziali per la salute delle ossa. Il latte materno è un alimento che ha funzioni nutrizionali fondamentali per i bambini nei primi mesi di vita e, ben contestualizzato, quello vaccino può essere utile anche per gli adulti.

Ma se non si beve il latte si va incontro a problemi alle ossa, come l’osteoporosi? Non esattamente. Il calcio e il fosforo non sono gli unici fattori a influenzare la salute delle ossa; anzi, hanno probabilmente un’importanza maggiore altri elementi, come la vitamina D, altri nutrienti e l’attività fisica.

Insomma, sebbene il latte contribuisca all’apporto di calcio e fosforo, non è indispensabile, soprattutto se si assumono gli stessi nutrienti da altre fonti alimentari. In pratica, anche senza latte, una dieta equilibrata può tenere sotto controllo i fattori di rischio alimentari di osteoporosi.

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