Seconda udienza in Corte d’Assise a Monza per il femminicidio di Sofia Castelli, uccisa il 29 luglio 2023 dall’ex fidanzato Zakaria Atqauoi, a coltellate mentre dormiva. L’imputato rischia l’ergastolo per le aggravanti chieste dalla procura. Proprio il tema della premeditazione è stato al centro dell’udienza: premeditazione che il legale di Atqauoi rigetta, rifacendosi alle dichiarazioni dell’imputato durante il fermo: "mi è scattato qualcosa" furono le parole del ragazzo agli inquirenti. Il pm Emma Gambardella e le parti civili hanno ricostruito i due giorni precedenti all’omicidio di Sofia Castelli e al modo in cui l’imputato era entrato a casa della vittima nascondendosi per ore nell’armadio e aspettando il ritorno a casa della vittima e dell’amica Aurora Fiameni, presente in aula. Le parti civili hanno sottolineato la possessività e la gelosia di Atqauoi, incapace di accettare la realizzazione e la libertà dell’ex fidanzata una volta finita la relazione.
L’udienza si era aperta con una breve dichiarazione spontanea di Atqauoi: "mi scuso per il disagio" sono state le poche parole pronunciate dal ragazzo che ha poi deciso di lasciare l’aula, provocando lo stupore dei familiari della vittima.
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