L’assalto al Congresso dei fan di Trump, cos’è successo nel giorno più buio della democrazia USA

di solobuonumore

L’assalto al Congresso dei fan di Trump, cos’è successo nel giorno più buio della democrazia USA

L’assalto senza precedenti al Congresso americano non sarà ricordato soltanto come il primo tentativo di colpo di Stato negli USA, ma passerà alla storia come un vero e proprio attacco ai valori della democrazia. Alcuni sostenitori di Trump si sono scontrati con la polizia e hanno assaltato Capitol Hill, la sede del Governo, nel giorno della certificazione della vittoria di Biden alle presidenziali. Poco prima, durante un comizio, le parole del Presidente uscente avevano fomentato i manifestanti: "È la fine del più grande mandato presidenziale della storia, ma è solo l’inizio della nostra lotta per fare l’America di nuovo grande. Non ci arrenderemo mai, non concederemo la vittoria: Fermeremo il furto dei voti”.
In migliaia si sono quindi diretti verso il Campidoglio riuscendo a valicare le transenne e aggredendo i report di tutto il mondo che si trovavano sul posto per documentare le proteste. Dopo aver circondato il Parlamento, salendo anche sulle gradinate e le balconate, folti gruppi hanno eluso gli agenti di guardia e fatto irruzione dentro il complesso di Capitol Hill. La seduta comune è stata sospesa, le stanze evacuate, i parlamentari e i senatori sono stati scortati all’esterno dagli agenti armati e anche Mike Pence, vicepresidente degli Stati Uniti, chiamato a ratificare la vittoria di Biden di fronte alla richieste di Trump di sottrarsi al suo incarico, ha preso le distanze: "La presidenza appartiene agli americani. Non ritengo che i padri fondatori volessero investire il vicepresidente con l’autorità unilaterale di decidere quali voti devono essere contati e quali no."
Il Tycoon ha invitato i manifestanti alla calma ma non si è dissociato con fermezza, per questo adesso rischia di essere rimosso in anticipo dalla presidenza secondo 2 strade percorribili: l’Impeachment o il ricorso al 25° emendamento. Il giorno più buio della democrazia americana si è finalmente concluso con il Congresso che, dopo essersi riunito, ha certificato la vittoria di Biden; mentre il mondo guarda con apprensione a quello che sta succedendo, quello che resta oggi è una scia di dolore, un sentore amaro di fallimento e, di certo, un bilancio drammatico, che certifica finora: 52 arrestati e 4 morti, con 14 feriti tra gli agenti di polizia.

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