In tre anni (2013-2016) si consuma la vicenda politica di Matteo Renzi. Dalla trionfale nomination alle “primarie” del Pd alla disfatta, inattesa del 4 dicembre 2016 con il referendum sulla riforme della Costituzione. Aveva sostituito Enrico Letta al quale aveva assicurato solidarietà, con#Enrico, stai sereno!, che rimarrà alla storia. Come si sa, il povero Letta fu colpito alla schiena. Consumato il tradimento, quando stava perpresentarsi alla conferenza stampa il 22 febbraio 2014, per rilevare la discontinuità con i suoi predecessori, lanciò un tweet che si concludeva con “Arrivo, arrivo”, seguito (pare) da una faccina sorridente per far capire subito quanto era giovane e smart.
Autocitazionista, tra il 4 e il 5 dicembre annuncia la conferenza stampa ripetendo quell’annuncio (“arrivo arrivo”), ornato di faccina sorridente e concludendo il suo intervento da uno stentoreo “Viva l’Italia!”. Erano le ore 0,04. Nel frattempo, aveva preparato già le valigie.
L’ASCESA E LA CADUTA DEL “REUCCIO” D’ITALIA
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