Roma, 5 mag. (askanews) – Dopo 30 anni di esperienza artistica insieme, tra palco, studi e viaggi, Noa e il suo chitarrista Gil Dor pubblicano "Afterallogy", album totalmente jazz e realizzato in proprio durante il lockdown causato dalla pandemia.
L’artista israeliana ne parla così con askanews: "Afterallogy" è un album di standard del jazz molto intimista, solo chitarra e voce. Posso considerarlo un ‘coronavirus album’, in quanto realizzato con Gil Dor nel mio studio a casa. Il jazz rappresenta una parte importante della nostra vita. Sono cresciuta a New York city, città ricolma di jazz e teatri musicali e nella quale sono nati moltissimi brani jazz. Ho sempre amato il jazz ed è stato quindi molto naturale per me questo approccio. Il jazz significa libertà, improvvisazione, rompere il muro, e quindi è un genere di musica molto vicina al nostro modo di pensare, ai nostri messaggi, al nostro cuore. Vogliamo comunicare un grande amore, una grande attenzione alla musica".
Un messaggio di speranza e di ripartenza? "Proprio in questo periodo tutto ciò che nasce e torna alla luce è qualcosa che deve crescere e che bisogna coltivare. È come se fossimo alberi che dischiudono le proprie chiome dopo l inverno: ogni fiore che nasce o foglia che diventa verde è una speranza di rinnovamento. Il coronavirus ha rappresentato una stagione invernale che ha ospitato paura, isolamento, incertezza. Vedere la musica e la vita che ritornano sono segnali di un reale senso di speranza".
Noa è già tornata a suonare live, e a luglio sarà in Italia con un tour incredibile. "Sono davvero molto felice di poter tornare a cantare dal vivo, per quanto devo ammettere che per me l anno passato sia stato totalmente positivo: ho organizzato molti concerti in streaming che mi hanno dato l opportunità di condividere la mia musica in tutto il mondo, anche in territori dove non avrei mai potuto andare, come Egitto, Libano, Siria, Malesia. È stata un esperienza che ci ha insegnato a registrare e suonare in un altro modo, su palchi virtuali, ma ora che stiamo per tornare ad incontrare la gente dal vivo non vediamo l’ora di andare avanti. Abbiamo iniziato proprio in Israele e quest’estate in Italia, sperando che non succeda di nuovo qualcosa per non poter andare avanti e confidando anche che ci saranno molte più persone vaccinate. Non vedo l’ora, amo l’Italia".
Servizio di Serena Sartini
Montaggio di Carlo Molinari
Immagini di askanews